In questa torrida estate appena iniziata capita di leggere condense e condensati di delirio. Sarà il caldo, certo, che senza fatti e idee da difendere, bisognerebbe avere la precauzione di disinnescare con un abbondante ricorso all’idratazione.
Dovrebbe bere molta acqua, ad esempio, il sindaco di Sulmona Annamaria Casini: ieri tra una notizia di un tentato suicidio e quella di una bimba “appena” nata un anno fa, infatti, il primo cittadino ha rilasciato un’intervista ad un sito locale nella quale lancia i suoi strali contro tutto e tutti, partendo dall’opposizione per finire alla “stampa che rema contro”, che ricorda molto lo stile del “certa stampa” di un suo predecessore.
La Casini parla di “mere operazioni elettorali” (ma le elezioni sono passate da un anno), quelle cioè dell’opposizione, accusata di giocare alla distruzione, di voler innescare solo guerre tra bande e di non essere propositiva. Come se finora i tentativi fatti di aprire un confronto con la maggioranza avessero trovato un minimo di spiraglio: con gli accordi sindacali secretati in scritture private, gli atti che non vengono condivisi, le commissioni convocate all’ultima ora senza dare la possibilità a chi deve di studiare le carte e le soluzioni.
Ma è su un passaggio che riguarda la categoria dei giornalisti che il sindaco ha mostrato tutta la confusione del suo esordio da politico. Dice la Casini che l’opposizione si è svegliata “per finanziare testate online che remano solo contro l’amministrazione comunale”. Siamo convinti che il sindaco non si riferisca al Germe, i cui finanziatori (non occulti) sono visibili nelle pubblicità e in parte costituiti dagli abbonati che sono di ogni estrazione, e non ci interessa neanche sapere quali siano queste presunte testate al soldo dell’opposizione.
Quel che ci interessa è invece chiarire qual è il ruolo e la funzione del giornalista che, come qualunque altro professionista, risponde ad un codice deontologico e ad un’autonomia che gli è garantita, oltre che imposta, dalla professione. Insomma come per un architetto, un medico, un ingegnere, affermare che la sua prestazione professionale sia condizionata da un finanziatore è un’offesa, una diffamazione, una calunnia. E come tale perseguibile per legge.
Altra cosa è la valutazione della linea editoriale che è affidata all’idea di giornalismo che è propria di ciascun professionista: c’è chi ritiene più importante, ad esempio, raccontare come il Comune sia bloccato da mesi senza che siano state trovate soluzioni e risposte ai bisogni della città, piuttosto che narrare i mirabolanti miracoli di uno sfalcio d’erba su una rotonda, o dell’inaugurazione dell’ennesima mostra di pittori locali. Entrambe, per carità, legittime e deontologicamente corrette. Entrambe sottoposte, però, al giudizio del solo unico vero “padrone” di un giornale: i suoi lettori.
Al sindaco consigliamo di non perdersi per un bicchier d’acqua e di farsi magari una passeggiata al mare in questa torrida estate, così capirà, scrutando l’orizzonte, che non c’è nessuno che “rema contro”.
bene,bravi,complimenti a tutti in radazione,questi politicialtroni non rispettano l’obbligo,il dovere di servire i Cittadini,di cui l’elezione,il mandato ricevuto,non hanno capacita’,piani,progetti,visione dell’Interesse generale della Collettivita’,il Bene Pubblico,
pensano solo ai ritorni in visibilita’,annunciano,dichiarano,proclamano solo per vanita’ personale,professioanle,nei fatti nulla e poi nulla,in assenza di certezze non e’ possibile fare previsioni realizzabili….ma solo magiche illusioni,motivo dell’irritazione,fastidio,la
poca disponibilita’ per tutti quelli che raccontano realta’, piu’ veritiere possibili,appunto i reporter,giornalisti con la schiena dritta,e non quaquaraqua’.Bravi.