In fuga dalla guerra. La Regione Abruzzo è pronta a fornire il proprio apporto nell’attività di accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. A ribadirlo è l’assessore alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, in previsione dell’emergenza profughi in Italia. Quaresimale ha avviato un primo confronto con gli uffici regionali che si occupano di politiche sociali, per mettere sul tavolo una prima strategia di assistenza e accoglienza e capire quali strumenti possono essere utilizzati. “Il Dipartimento Sociale – ha detto l’assessore – è impegnato in prima linea, di concerto con gli Ambiti sociali distrettuali, per attivare tutte le strutture locali che possono ospitare i cittadini ucraini fuggiti dalla propria terra. Una vera e propria rete di solidarietà in grado di dare risposte soddisfacenti sul fronte dell’accoglienza”. Intanto nel Centro Abruzzo, a Pescocostanzo, è previsto per domani, l’arrivo di quattro persone, una famiglia, marito, moglie e due bambini, di cui uno di appena tre mesi. Dopo l’esodo dai bombardamenti, hanno dormito in un autobus parcheggiato a Roma. Ora il Comune ha messo a disposizione una casa confortevole. Riceveranno le cure e gli aiuti necessari. A informare è il sindaco di Pescocostanzo, Roberto Sciullo. Al momento, le Basi logistico Addestrative dell’Esercito, come quella di Roccaraso, non avrebbe ricevuto nessun ordine in merito all’accoglienza dei rifugiati, come avvenuto precedentemente, per il collaboratori Afghani e loro familiari, che avevano collaborato con il contingente italiano a Herat. Operazione “Aquila” inserita nell’ambito di rientro del contingente italiano dall’Afghanistan, pianificata e condotta dal Comando Operativo di vertice Interforze (Coi), comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano e in coordinamento con il ministero dell’Interno, ministero degli Affari Esteri, ministero della Salute, Croce Rossa Italiana e Aeroporti di Roma Adr.
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