Regionali, si vanno componendo le liste elettorali

A meno di due settimane dalla presentazione delle liste grandi manovre nelle sedi dei partiti per comporre le squadre da presentare agli elettori. Quelli certi, dopo l’ufficializzazione del centrodestra la settimana scorsa, sono i nomi dei tre aspiranti presidenti: Marsilio, Legnini e Marcozzi.

In casa Movimento 5 Stelle, si vive un clima attendista, nonostante la lista e il presidente siano noti già da tempo, il movimento sta scegliendo un profilo basso, prima dell’inizio vero e proprio della campagna elettorale. Sono preoccupati i grillini perché per via dell’azione di governo per nulla esaltante e schiacciati dall’alleato leghista, stanno perdendo consensi nel Paese, malcontento che si potrebbe riversare anche su Sara Marcozzi. Al momento la campagna elettorale latente – apparizioni in tv, qualche comparsata in piazza con il vicepresidente Luigi Di Maio – sta tenendo Marcozzi lontana dal centro dell’attenzione e quindi da critiche e possibili attacchi. Tutto questo terminerà il 10 gennaio quando si entrerà nel vivo della campagna elettorale e non si faranno sconti a nessuno. Certo è che per i grillini sarà dura confermare le aspettative in Provincia dell’Aquila. I Cinque Stelle infatti hanno tutti candidati della Marsica, lasciando senza rappresentanza i territori della Valle Peligna e dell’Aquilano, dove sarà sicuramente più difficile drenare voti in queste condizioni.

Nel centrosinistra, il candidato presidente Giovanni Legnini sembra non sbagliare un colpo. Dopo il tempismo perfetto con il quale ha ufficializzato la candidatura, ora è molto avanti al centrodestra anche nella composizione delle liste. Ci sarà sicuramente quella del Partito Democratico, in veste rinnovata, così da far digerire meglio il boccone agli elettori che non dimenticano certo il quinquennio D’Alfonso. Ci saranno tutti gli assessori regionali, da Paolucci a Pepe – candidati nel Pd -, alla Sclocco e Mazzocca candidati in una lista espressione di Articolo 1. Ci sarà l’assessore Lorenzo Berardinetti nella lista degli amministratori dove dovrebbe trovare spazio anche l’ex sindaco di Pratola Peligna Antonio De Crescentiis che ha ufficializzato la sua candidatura. Ci sarà il consigliere uscente Maurizio Di Nicola, nella lista +Abruzzo, declinazione regionale della lista Bonino +Europa, nello stesso raggruppamento troverà spazio anche il consigliere comunale di Sulmona Fabio Pingue. Infine Legnini starebbe lavorando fortemente per recuperare nella coalizione anche Sinistra Italiana che in un primo momento aveva pensato ad un cartello elettorale con Rifondazione Comunista.

Resta da sciogliere il nodo Gerosolimo-Di Matteo e il loro Abruzzo Insieme che però al momento è un soggetto politico solo a parole. L’impressione è che i due stiano trattando ognuno per conto proprio, Di Matteo una sua candidatura in una lista “del presidente”, Gerosolimo giocando su entrambi i tavoli quello di centrosinistra che lo vedrebbe impegnato in prima persona e quello del centrodestra dove nelle liste dell’Udc potrebbe candidarsi la moglie e sindaca di Prezza Marianna Scoccia. Quel che è certo per Legnini è che nelle liste la tanto richiesta discontinuità con D’Alfonso non esiste, in quanto assessori e maggioranza sono tutti ricandidati.

Nel centrodestra le liste che appoggeranno Marco Marsilio potrebbero essere 6. La Lega, che ha il vento in poppa grazie ai consensi nazionali e che in Valle Peligna candiderà Antonietta La Porta. Ci sarà Forza Italia dove saranno candidati i tre consiglieri di opposizione uscenti: Iampieri, Febbo e Sospiriche. Nella lista troverà spazio anche l’assessora alle Montagne del Comune di Pratola Fabiana Donadei, dopo che è sfumata l’ipotesi di Katia Puglielli. Nella lista di Fratelli D’Italia il nome che circola per la Valle Peligna è quello dell’ex vice sindaca della giunta Casini, Mariella Iommi. Le altre liste che comporranno la coalizione saranno quella dell’Udc, di Azione Civica e se ne avranno le forze un’ultima lista “del presidente” che però dovrà essere fatta dai partiti stessi visto che il candidato presidente non è abruzzese e non avendo radicamento non ha suoi uomini da esprimere. Resta nel centrodestra da sciogliere il nodo di Fabrizio Di Stefano che ha annunciato la sua candidatura a presidente, ma al momento sta valutando un possibile ritiro, se così non fosse il nome di Di Stefano per la Valle Peligna sarebbe quello di Sandro Ciacchi.

Savino Monterisi

5 Commenti su "Regionali, si vanno componendo le liste elettorali"

  1. Legnini ha molte probabilità di vincere, considerata la sua caratura e visti gli avversari governatori che gli si parano innanzi,uno addirittura cooptato da fuori regione.

  2. Ma il centrodestra possibile che non aveva candidati abruzzesi? Addirittura andare nel Lazio.

  3. Qualcuno può spiegare esattamente cosa si intende per caratura di Legnini? Le cariche che si ricoprono hanno più valore della storia politica?

  4. Caro Ma, la sua domanda è pertinente e cerco di darle una risposta, visto che il termine l’ho usato io. Parto dal dizionario Zingarelli della lingua italiana che alla voce caratura dice tra l’altro: valore,rilievo. Legnini è persona di valore e di rilievo, nell’ambito del suo partito. E’ persona conosciuta in Abruzzo, dove ha costruito il suo avvenire politico e dove è inserito in tutte le sue pieghe e ne conosce il meccanismo. L’altro è creatura del Lazio, dove è nato e vissuto politicamente ed ha ricoperto incarichi politici ,anche come componente della giunta del comune di Roma. Ecco a cosa mi riferivo usando il termine caratura. Poi se politicamente ,Legnini sia stato valido, visto il programma del suo partito, è altro paio di maniche. VConsiderata l’aria che tira, io avrei preferito per il C.D. una persona del posto, un abruzzese doc, insomma. Potrei sbagliarmi …comunque vinca il migliore. Buon anno a tutti!

  5. Caro Modesto. Si continua a ragionare per dualismi cercando di semplificare sempre tutto. Io non cerco di sminuire un personaggio per esaltarne un altro. Mi domando fino a quando cercheremo di far finta sempre di quello che c’è stato prima. Tranquillo non sono pro-populisti, però penso che anche gli elettori dovrebbero essere più attenti ormai e non affidarsi sempre ai “personaggi” che qualcuno vuole proporre come “salvatori della patria”.
    Il politico Legnini saprà sicuramente andare a Roma e sbattere i pugni per le ragioni del suo Abruzzo, così come ha fatto firmando per esempio per la soppressione dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano.
    Per il resto poi sembra che tutto ruoti attorno al candidato presidente, ma forse bisognerebbe dare un’occhiata più a ciò che avviene per le liste che ruotano attorno ai nomi. È quello che dovrebbe far preoccupare un po’ tutti gli elettori (e mi riferisco a tutti gli schieramenti; purtroppo nessuno ne è escluso ).
    Buon anno

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