Il Partito democratico converge su Luciano D’Amico, mettendo da parte il capogruppo in consiglio regionale, Silvio Paolucci, in vista della tornata elettorale del prossimo marzo. Lo conferma la Direzione regionale dei dem, che ha approvato all’unanimità la relazione del segretario Daniele Marinelli, dandogli pieno mandato per convergere sulla candidatura del presidente di TUA, già indicato ieri da Italia Viva Abruzzo per concorrere alla Presidenza della Regione Abruzzo.
Un esponente dal volto più “civico” che “rosso”, ma da sempre vicino alle istanze della sinistra. D’Amico, infatti, è stato candidato nelle liste a sostegno di Giovanni Legnini nel 2019. Sembra il giusto compromesso per la grande coalizione che punta a spodestare un centrodestra granitico e compatto per il Marsilio bis.
Convinti i dem, ora la sinistra deve capire se anche il Movimento 5Stelle appoggerà la scelta ricaduta sull’ex rettore dell’università di Teramo. L’alternativa è quella correre da soli, con Fabrizio Marinelli come candidato, o il capogruppo Francesco Taglieri. Molto dipenderà dai numeri: qualora il partito di Giuseppe Conte dovesse vedere quella abruzzese come una campagna persa in partenza, potrebbe decidere di “testare le forze” e andare in solitaria. Al contrario, dovessero esserci spiragli per amministrare, allora si proseguirà sulla linea delle larghe intese che rimane, al momento, la stella polare che i pentastellati intendono seguire.
Scontento Carlo Calenda, che con Azione ha proposto come candidato del campo largo l’ex parlamentare e consigliere regionale Carlo Costantini, capitolato nel 2009 contro Gianni Chiodi. Difficile pensare ad una nuova unione con Italia Viva, dopo il divorzio avvenuto appena un anno fa dopo la debacle delle elezioni politiche.
Non è stato mai il candidato, anzi in molti scommettono in una sua esclusione anche La sua Amica Sindaca/Consigliere lo ha abbandonato.
HANN FATT BON