Ad andare per la maggiore è la borsa termica di Harry Potter, provvidenziale e divinatorio regalo della raccolta punti di una nota catena di supermercati. Perché in città di “schiscette” a tenuta termica non se ne trovano più nei negozi. Andate a ruba subito dopo che si è capita l’antifona della refezione scolastica che, molto più pragmatici degli amministratori, i genitori hanno intuito che non sarebbe stata avviata né in tempo, né subito dopo.
Per chi ha figli sopra i sei anni la sveglia si è spostata di almeno una mezzoretta indietro: al profumo del caffè, la mattina, si è sostituito quello del soffritto o della frittata con le zucchine. Poi la colazione di corsa e lo sporzionamento del pranzo da mangiare senza coltello e senza oli aggiunti.
Meno fortunati – si fa per dire – invece, quelli con figli alle materne: per loro l’ipotesi di portarsi il cibo da casa non è stata mai presa in considerazione. I bimbi vanno ripresi all’una e chi lavora si arrangia.
Il sindaco Gianfranco Di Piero dice di essere ben consapevole del disagio che il mancato avvio del servizio sta causando alle famiglie e per questo ieri ha convocato per l’ennesima volta gli uffici perché trovino una soluzione in tempi brevi o brevissimi.
Che la diffida-ultimatum dell’11 ottobre, come l’auspicio del 4, si è capito, non sortirà alcun effetto sulla Ri.Ca. di Somma Vesuviana, l’azienda che si è aggiudicata l’appalto milionario, ma che, ad oggi, non ha ancora un centro di cottura autorizzato.
La situazione, anzi, sembra complicarsi: l’invio della Nias (notifica inizio attività sanitaria) che la Ri.Ca. ha fatto per farsi autorizzare il centro cottura della clinica San Raffaele, ha subito un primo stop proprio dagli uffici del Suap del Comune. La cucina della San Raffaele è stata infatti autorizzata sulla base della Legge regionale 32, quella che disciplina gli accreditamenti sanitari, e solo la Regione, a quanto pare, è legittimata a concedere un aggiornamento della licenza. Messo che ci siano i presupposti strutturali. Cucinare per trenta adulti, non è proprio come farlo per novecento bambini. Le diete speciali, come quelle per i celiaci, ad esempio, richiederebbero ambienti separati che alla San Raffaele, al momento, non ci sono.
La soluzione della “prova di forza”, ovvero l’affidamento ad un terzo del servizio, seppur a tempo determinato, è poi per il Comune un campo minato: nel capitolato del bando c’è scritto, infatti, che il contratto va sottoscritto dopo almeno 37 giorni e al massimo entro 120 giorni dall’aggiudicazione. Facendo due conti in teoria la Ri.Ca. ha tempo fino al 21 ottobre per adempiere al suo impegno. Tanto più che l’inizio del servizio, sempre nel capitolato del bando, è indicato “preferibilmente” il primo ottobre. Un avverbio che, per il momento, scagiona da eventuali inadempienze contrattuali.
Dall’altra c’è la seconda classificata, la EP, che ha fatto accesso agli atti e che denuncia come, comunque vada, il centro cottura che si sta cercando di accreditare, non è quello indicato nel bando di gara a cui, tra l’altro, è stato dato il massimo punteggio.
Comunque vada, insomma, le possibilità che la vicenda finisca in carta da bollo è molto alta. Almeno quanto quella che, ancora per diverso tempo, la sveglia nelle famiglie dei sulmonesi sarà impostata mezzora prima, con l’odore del soffritto al posto di quello del caffè.
Ma chi la redatto il bando? Come si può pensare di mettere il termine ultimo il 21 ottobre. Senza considerare poi i tempi tecnici per attivare il portale internet.
Dipende da quando lo hanno redatto e soprattutto quando hanno espletato la procedura di gara per la quale ci sono tempi imposti del dlgs 36/2023. Cmq curo procedure di gara da circa 30 anni e da quello che leggo nell’articolo, ovviamente senza avere la presunzione di conoscere nel dettaglio le carte, a mio avviso ci sono gli estremi per la revoca della aggiudicazione e affidamento alla seconda. Basta avere un minimo di determinazione nel farlo e coraggio della scelta.
… “ fino al 21 ottobre per adempiere al suo impegno. Tanto più che l’inizio del servizio, sempre nel capitolato del bando, è indicato “preferibilmente” il primo ottobre”…
La prima gara l’avevano sbagliata… ed errare è umano… ma nella seconda hanno dimostrato l’incapacità di gestione e programmazione oltre che politica e di Comando.
Non rimane null’altro da fare: DIMISSIONI.
Abbiate pietà di Sulmona… che si preparino persone capaci e competenti, soprattutto con l’impegno di riorganizzare gli Uffici comunali con il demansionamento degli incapaci…
Le gare le sbagliano gli uffici .
Scaricare le colpe sulla politica per polemica politica è facile ma poi chiunque andrà a governare avrà sempre a che fare con questi stessi uffici.
Però nessuno si prende la briga di risolverlo questo problema, questa sicuro è una responsabilità di questa amministrazione, ma il
Silenzio dell’opposizione la
Dice lunga anche su cosa cambierebbe con loro a guidare la città
E continua il silenzio dell’opposizione su questa, e su altre vicende, che interessano i cittadini. Hanno da fare comunicati consigli comunali speciali denunce in procura lettere al prefetto solo per cene di pesce, post sui social o qualsiasi polemica politica ma che poco c’entra con i problemi dei cittadini. E chi aveva fatto una polemica è una battaglia di legalità questa volta non ha nulla da dire o la legalità vale solo quando si può attaccare un avversario ex compagno di partito?
Bene se questi dovrebbero dimettersi per incapacità, anche se i bandi continuano a sbagliarli gli uffici, gli altri non dovrebbero neanche candidarsi per manifesto menefreghismo Verso i problemi ddi
Cittadini
A Sulmona non solo manca una maggioranza che dovrebbe agire nell’ immediatezza del problema e collaborare con gente preposta a risolvere i problemi ma soprattutto manca una vera opposizione che oggi non esiste, è silente sulle problematiche sociali e altro. Il panino può andare bene una settimana ma non è la giusta alimentazione per bambini di quell’ età.
Ma dove vogliamo andare, basta vedere come sono state gestiti le situazioni della Masciangioli e del piazzale della stazione. Anni e anni…
I lavori alla stazione, piazzale compreso, sono di pertinenza di Rfi non del comune. E basta aver letto o leggere gli articoli di questa testata per capirlo
La politica che dice? Silenzio assordante.
bene,nel borgo piu’ bello d’italia (per alcuni) non funziona nulla,sospesi i servizi essenziali/primari,cancellati i restanti,nulla e’ garantito, responsabilita’? Amministratori,loro indicati,funzionari/dirigenti: una corte di incapaci,inconcludenti,
inadeguati,inetti,inutili,che ricevono anche ricchi premi/omaggi&cotillons per raggiunti risultati,di che non e’ dato a sapere,spontanea la domanda:il centro cottura sulla luna e’ valido ? Trasporto cibo con “Teletrasporto Star Trek”…altro che potevamo stupirvi con effetti speciali,i responsabili della gara ? Tutto nel rispetto delle specifiche Leggi? Le
attuali Disposizioni puniscono anche le negligenze,peggio se volute,quindi i controllori che dicono,che fanno,battono un colpo? Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?
Il sindaco invece di recarsi per sollecitare di risolvere, si faccia accompagnare dall’ufficio del personale in quello del servizio mensa, così da distribuire le necessarie lettere di contestazione.