La commissione paritetica rischia di essere un tavolo vuoto spiega il consigliere regionale 5stelle Gianluca Ranieri che affonda il colpo “probabilmente con il solo scopo di salvare la faccia davanti ai professionisti del settore”.
Dopo la bocciatura dell’emendamento proposto dallo stesso in sede di bilancio per appostare risorse per i tribunali di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona che se non si pone nessun rimedio saranno soppressi entro il 2020, “Ad oggi – spiega Ranieri – l’unico dato certo, è che il governo non ha voluto stanziare le risorse che permetterebbero la prosecuzione dell’iter di salvataggio dei tribunali abruzzesi soppressi, per cui, anche laddove la commissione riuscisse a svolgere in tempo utile il suo compito, ovvero determinare quali siano le risorse necessarie al mantenimento dei presidi di giustizia, non ci sarebbero risorse regionali per avviare la sperimentazione e non resterebbe che rimettersi ad una decisione del governo”.
Il dato che arriva è una maggioranza che ha votato contro compatta “compreso il presidente Di Pangrazio, che evidentemente non ha capito a cosa potrebbe servire la Commissione paritetica” incalza il consigliere che pensa che probabilmente il presidente del Consiglio regionale abbia già sposato la tesi del sottosegretario Chiavaroli “che su questo tema è riuscita a dire tutto e il contrario di tutto” la quale ha recentissimamente affermato che i tribunali potranno salvarsi solo attraverso l’accorpamento, auspicando che la commissione abruzzese possa trovare una soluzione tecnica sostenibile da sottoporre al ministero.
Ranieri parla chiaro “una serie infinita di scarica barile rischia di compromettere definitivamente la nostra ultima opportunità di salvaguardare il diritto dei cittadini alla tutela giurisdizionale, nonché la presenza di importantissimi presidi giudiziari, in zone dell’Abruzzo flagellate più di altre da infiltrazioni della criminalità organizzata”.
Il consigliere invoca a tenere alta l’attenzione, avvocati, magistrati e operatori del settore, ma anche semplici cittadini, “sul problema che rischia di tramutarsi in un disastro e che quante più persone possibile alzino la loro voce per chiedere che la “giustizia” non lasci soli i territori”. Non si ferma la battaglia per Ranieri, “con ogni mezzo per il raggiungimento di un obiettivo irrinunciabile per un paese che voglia definirsi civile”
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