Il paese differenzia e conferisce bene, in discarica non vengono scaricati più il 100% dei rifiuti tal quali, ma il 30-35%, ma nonostante questo, nessuna ricaduta positiva sui cittadini che separano i rifiuti in casa.
A puntare il dito e a chiedere chiarezza sulla questione è il gruppo di minoranza rappresentato dai consiglieri Innocenzo Pizzica, Giannenrico Zepponi, Antonio Di Berardino “vogliamo solamente approfondire la problematica per capire se è il sistema in quanto tale del porta a porta che ha costi oggettivi più elevati, oppure se ci sono altri problemi di natura impiantistica o di costo del Cogesa che, per anni, ha goduto di proroghe per l’affidamento del servizio”.
Dalla maggioranza, spiegano, avrebbero ricevuto solo risposte “fuorvianti e mistificatorie dei fatti” I consiglieri incalzano “Il risultato, che in questi giorni le famiglie stanno direttamente verificando, è un ennesimo, ulteriore, aumento delle bollette dei rifiuti del 2018 rispetto al 2017″.
Aumenti che si aggirano, per una famiglia media, intorno ai 15-20 euro, in alcuni casi anche oltre i 40 euro, una percentuale dal 4,5 al 6% in più rispetto al 2017 e pari al 10% in più del 2011 in cui i costi di gestione annui diretti del Comune erano notevolmente maggiori a quelli dell’anno in corso a questo si aggiunge anche che le buste venivano fornite gratuitamente ai cittadini, mentre oggi sono a loro carico, Insomma il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata in questi anni non avrebbe prodotto alcun risparmio per il Comune in generale e per i cittadini, “basta testa sotto la sabbia”, l’opposizione attende spiegazioni.
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