L’ospedale San Salvatore dell’Aquila diventa sempre più centrale nella provincia, ma anche in tutta la Regione, nella lotta ai tumori. Nel nosocomio aquilano è stato inaugurato oggi il nuovo macchinario per la radioterapia, che potrà trattare 800 prestazioni ogni anno, dalle 500 che fino ad ora venivano svolte. Un incremento quasi del 60%, con evidenti ricadute sulle liste di attesa e sulla garanzia di tempestività con cui i malati con gravi patologie possono accedere al diritto alla salute.
I presenti al taglio del nastro del nuovo acceleratore lineare della Radioterapia oncologica, erano il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, l’assessore alla sanità, Nicoletta Verì, il manager della Asl, Ferdinando Romano, il sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, il rettore dell’Università, Edoardo Alesse e il direttore di radioterapia oncologica, Giovanni Luca Gravina.
“Abbiamo stanziato più di sei milioni – ha aggiunto l’assessore Verì – suddividendo i fondi tra le varie Asl e portando avanti, in questi mesi, la gara attraverso procedure unificate per arrivare velocemente al collaudo e all’inaugurazione. Si tratta di strumentazione all’avanguardia che consente di trattare le patologie oncologiche con precisione ed efficacia con una terapia più appropriata, tecnologie avanzate e una velocità di esecuzione elevatissima”.
La spesa per l’acquisto dell’acceleratore e per la realizzazione della sala bunker dove è stato collocato è stata di due milioni e 913 mila euro. L’apparecchiatura attualmente in dotazione solo nei centri con tecnologie più avanzate, presenta una grande accuratezza nel colpire il bersaglio tanto da poter essere utilizzato anche nella cura di patologie tumorali molto complesse. Ha velocità di esecuzione così elevata che può erogare le dosi necessarie al trattamento in un terzo del tempo attualmente impiegato e, in alcuni, casi è in grado di farlo anche in due tre minuti.
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