Ripercorrere le gesta degli antichi popoli italici che alla fine del III secolo avanti Cristo ebbero il coraggio di realizzare un sogno chiamato Italia. Un viaggio nella storia attraverso le pagine di Q. P. Silo. Bellum Marsicum, l’ultimo lavoro editoriale di Attilio Francesco Sardellocco.
Presentata sabato nelle sale del Museo Civico Archeologico “Antonio De Nino” di Corfinio, l’opera dello storico di Luco Dei Marsi ricostruisce in modo preciso ed accurato gli eventi che portarono al Bellum Marsicum noto anche come Bellum Italicum o guerra sociale di cui indiscusso protagonista fu Quinto Poppedio Silone, colui che condusse i popoli italici a rivendicare diritti civili e politici nei confronti di Roma. Prima in pace intessendo relazioni con importanti esponenti dell’allora emergente potenza romana e poi in guerra, un conflitto i “più disastrosi” della storia di Roma. Ad affermarlo lo stesso Sardellocco che durante la presentazione del suo volume non riesce a nascondere l’emozione per il risultato di un lavoro durato quindici anni, tanto il tempo impiegato per completare lo studio delle numerose fonti relative agli avvenimenti che dal 91 all’88 avanti Cristo sconvolsero l’allora terra italica.
Eventi tra i più importanti della storia d’Italia, a torto spesso trascurati, come ammette lo stesso autore che da marsicano sente il dovere di rendere onore allo spirito indomito degli antichi Marsi. Combattenti tra i più valorosi al servizio dell’esercito romano che insieme ai Vestini, Peligni, Marrucini e Frentani con coraggio decisero di rivendicare il giusto riconoscimento per aver fedelmente servito la causa romana. Chiedendo il diritto di cittadinanza fino ad allora sempre negato e un più equo “vittoriato”, la paga che Roma distribuiva alle truppe straniere il cui valore era nettamente inferiore a quella riconosciuta ai legionari. Condizioni inaccettabili soprattutto per i Marsi che guidati da Quinto Poppedio Silone furono gli unici ad inoltrare una formale dichiarazione di guerra alla città di Roma dando così inizio ad uno scontro durissimo durato tre anni dove persero la vita circa 300 mila “italiani”, come li definisce l’autore, che con il loro sacrificio cambiarono per sempre il destino della nostra storia.
E non poteva esserci cornice migliore del museo civico archeologico di Corfinio che nelle sue sale conserva molti dei reperti trovati nelle antiche tombe italiche, per presentare un’opera definita la più completa e dettagliata mai scritta sull’argomento. Un libro quello di Attilio Francesco Sardellocco che al di là della scrupolosa ricostruzione storica degli avvenimenti che con il contributo di Quintus Poppedius Silo portarono al Bellum Marsicum invita a riscoprire quell’anelito di libertà e giustizia dei popoli che qui, nell’antica Corfinium, hanno scritto la storia.
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