“Qui caso Covid”, la caccia all’untore nel condominio. Ma è un’autodenuncia

I nervi sono tesi ed è facile perdere il controllo, farsi prendere dalla paura. Ma quanto accaduto nel condominio di Sulmona dove abita l’infermiera della clinica San Raffaele risultata positiva al Covid ha dell’incredibile. L’amministratore del palazzo, infatti, ha pensato bene di affiggere sul portone di ingresso delle due scale dell’edificio un cartello a caratteri cubitali, nel quale avverte tutti di prestare la massima attenzione e avere tutte le precauzioni possibili perché nella scala A si è verificato un caso di Coronavirus.
Una sorta di caccia all’untore, insomma, nell’anno domini 2020.
Nell’avviso si chiede di “evitare gli assembramenti nelle aree comuni” e usare guanti e protezioni nel maneggiare cassonetti dell’immondizia, maniglie e pulsanti.
Nel palazzo è stata comunque eseguita la sanificazione, ma evidentemente non è bastato per rassicurare l’amministratore del condominio.
“Non c’era nessun motivo per mettere alla berlina così la famiglia interessata – spiegano arrabbiati alcuni residenti – le protezioni già le prendiamo come da indicazioni ministeriali. Una violazione della privacy davvero di cattivo gusto”.

In realtà sembra che sia stato lo stesso padre dell’infermiera (anche lui ricoverato per un sospetto contagio) a chiedere all’amministratore di avvertire i condomini della situazione. Una richiesta che denota grande altruismo da parte dell’interessato.

2 Commenti su "“Qui caso Covid”, la caccia all’untore nel condominio. Ma è un’autodenuncia"

  1. Non è una vergogna essersi ammalati. A questa famiglia possiamo indirizzare solo affetto e i migliori auspici di una pronta guarigione. La caccia va fatta agli amministratori comunali e alla gestione della clinica che avrebbero dovuto vigilare e non lo hanno fatto.

  2. Quindi, secondo chi ha fatto la foto, in tv e sui giornali avrebbero fatto svariate violazioni della privacy? Ma che dite. Penso che la violazione della privacy si configuri quando venga messo per iscritto nome e cognome della persona. Comunque sia non c’è violazione che tenga per il semplice motivo che, data la gravità del momento, le persone devono sapere se sono entrate a contatto con quel condomino o farsi quanto meno un’idea. Io, in tutta sincerità, vorrei sapere se nel mio paese o a maggior ragione condominio ci siano dei contagiati, proprio per prestare maggiore attenzione. Mi sembra logico. In questo momento possiamo solo augurare pronta guarigione e vicinanza alla famiglia. Le denunce andrebbero fatte ad altre persone.

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