La settimana che si apre oggi sarà decisiva per le sorti dell’amministrazione comunale di Sulmona: a meno di due anni dalla trionfale elezione di Gianfranco Di Piero, infatti, sabato prossimo in consiglio arriva il bilancio di previsione, senza l’approvazione del quale arriva dritto il commissario prefettizio. I numeri sono tutt’altro che scontati, in realtà, anche se le minacce di non votare il bilancio sono scemate di fronte alla presa di coscienza e d’atto da parte del sindaco della crisi politica della sua maggioranza.
Insomma, non serve un documento scritto, ma basta la parola, data oltretutto nell’ultimo consiglio comunale dal sindaco, per assicurare un reset dopo il voto di bilancio.
Potrebbe essere però l’ultimo atto, perché se non si trova la quadra prima, ovvero la decisione di azzerare o meglio di come ricostruire la giunta, è possibile che sia lo stesso sindaco a dire basta e mettere sul tavolo le sue dimissioni.
Per quanto le parti in contesa tentino di mascherare la guerra in atto con motivazioni politiche, infatti, la crisi nella maggioranza di Sulmona è prettamente personale e, come tale, difficilmente superabile con la politica.
Fatto salvo l’abbandono dei coniugi Proietti, parte di quei quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo e che convinsero – quasi obbligarono – Di Piero ad affrontare la difficile sfida, la questione, evidente anche dalla cinesica, è tutta nel braccio di ferro tra la consigliera Teresa Nannarone e i suoi ex compagni di partito, in particolare il capogruppo del Pd Mimmo Di Benedetto.
Dopo mesi di litigi, sotterranei e palesi, nello scorso consiglio comunale lo scontro è diventato pubblico, con accuse pesanti, pesantissime, da entrambi i fronti.
Un punto di non ritorno, evidentemente, per superare il quale non servono e non bastano le dimissioni degli assessori. Di uno, di due o di cinque che sia.
Anche perché, a dirla tutta, per quanto poco comunicata, per quanto con tanti vuoti e qualche errore, l’attività amministrativa della giunta Di Piero non è certo la peggiore che ricordi questa città e molti goal, a partire dai Pnrr, sono in procinto di essere calati in città. E un commissario certo non favorirebbe il percorso.
D’altro canto, dall’altra parte, al momento nessuno è pronto per andare alle urne. Non c’è una vera alternativa politica compiuta, insomma, e comunque la prossima data delle elezioni sarà a primavera 2024.
Da qualunque lato penderà la bilancia del post-bilancio, però, ci sarà sempre nei due fronti contendenti il problema di averla data vinta l’uno all’altra e viceversa.
Per una volta, paradossalmente, sarebbe più semplice e salutare, anziché cambiare la giunta, cambiare il consiglio. Il mandato popolare, infatti, era stato dato tanto alla Nannarone, quanto a Di Benedetto, per ben altri scopi. Tanto più che correvano sotto la stessa bandiera. E chi se la sarebbe immaginata una guerra in famiglia di questa portata. Non certo quel popolo di Liberamente Sulmona che riempiva le piazze e che con una travolgente rimonta durante la campagna elettorale era riuscito a ribaltare tutti i pronostici e a mettere all’angolo un’armata corazzata come quella di Andrea Gerosolimo.
Potrebbero dimettersi loro, i “litigarelli” della coalizione, insomma, e tentare così di ridare un po’ di pace alla città e sapore a quell’aperitivo al bar. Anche se i quattro amici sono spariti.
E’ una provocazione, ovviamente. Ma neanche tanto.
Non credo Patrizio. non credo che sia possibile. e neppure giusto. Non è possibile restare con un gruppo riparato e aggiustato dopo un tradimento simile alla città, ci sono dimensioni che vanno oltre gli aspetti personali. Si sono evidenziate insufficienze politiche ed amministrative si sono evidenziate inconsistenze verso quella operatività e programmazione che trasformano l’indirizzo politico in azione programmatica, gestionale ed amministrativa. Non è giusto che una persona priva di una moderna competenza, priva di esperienza di coordinamento e priva di capacità decisionale scelta in base alla capacità di dialogare o di citare o di argomentare possa restare a governare il destino di una città sfinita. Un leader non avrebbe certamente permesso che la questione assumesse tali toni. Non avrebbe permesso da subito che una consigliera che si fregia di non aver fatto mai nulla oltre la politica mettesse in ginocchio una squadra strutturata dopo una elezione.
Non è giusto Patrizio aspettare per un fatto di rispetto devono andarsene subito senza dare il tempo di imbiancare una cosa che già non esiste più
Quando mai Teresa avrebbe affermato di non aver mai fatto nulla oltre la politica? Teresa ha affermato di non aver mai vissuto di politica e di non aver mai usato la politica per fini personali, di clientele, di arricchimento o di potere e ha sfidato chiunque a provare il contrario, per il resto è una stimatissima professionista, avvocato di chiaro e indubbio prestigio.
prima di commentare forse sarebbe il caso di informarsi e di comprendere ciò che si legge come le critiche alle mancanze politiche e amministrative verso i soggetti coinvolti per capire come la crisi non sia per questioni personali ma su problemi che la più votata della coalizione ha il dovere di evidenziare fosse anche solo per il rispetto dovuto alle diverse centinaia di persone che le hanno voluto dare fiducia e che non vogliono le sue dimissioni, che la vogliono ancora lì in comune a tutelare il loro voto onesto e privo di interessi.
una squadra strutturata non cede sotto i colpi di una persona, evidentemente mancava qualcosa alla base e con il tempo si scoprono falle finora ben celate dietro la ricerca di una vittoria che sembra sempre più vana gloria, una squadra che ha già visto l’uscita di due tra i consiglieri più votati e molto vicini al sindaco.
Posso comprendere eventuali antipatie personali o politiche, il mondo è bello perché è vario, ma il travisamento di fatti e parole è operazione puerile e meschina ancor di più se protetta dall’anonimato evidenziando così anche codardia.
Tanto per citarle nuovamente a una a una, leggo di:
– tradimenti,
– insufficienze politiche e amministrative,
– inconsistenze nella operatività e programmazione gestionale e amministrativa,
– di persona priva di: competenze moderne, di esperienza di coordinamento e capacità decisionale,
– di persona scelta per: capacità di dialogare o citare o di argomentare,
– di persona a cui “non è giusto” che resti a governare una città sfinita,
– di un no leader poiché permissivo e senza polso decisionale all’interno della coalizione.
Una profusione di invettive, in particolar modo quelle rivolte alla persona, dimenticando di citare quali le qualità espresse dalle passate amministrazioni e in particolar modo da questi passati leader della politica cittadina per il bene della città.
Ma leggo che altri appoggiano la sua visione … tanti leader/imbianchini (o forse è uno solo) che ambiscono all’ennesima rinfrescata della città con una mano della stessa ingiallita pittura.
“Anche perché, a dirla tutta, per quanto poco comunicata, per quanto con tanti vuoti e qualche errore, l’attività amministrativa della giunta Di Piero non è certo la peggiore che ricordi questa città e molti goal, a partire dai Pnrr, sono in procinto di essere calati in città”. Condivido pienamente ci sono molte idee in cantiere che non cambieranno il mondo, ma potrebbero modificare la qualità di vita di una città che ha visto arrivare a termine amministrazioni comunali rabberciatissime, delle cui scelte stiamo pagando e pagheremo i danni per anni. Cito per tutte Cogesa e Metarnergia, ma ciascuno può aggiungere le sue: non si è arrivati al degrado in 2 anni e non bastano 2 anni per risollevarlo
Quando il quadro sintomatologico e la valutazione clinico-anamnestica del medico di base lo richiede, viene prescritto un livello diagnostico integrativo: indagine per Tomografia Assiale Computerizzata”.
Ed ecco …sfornato l’oggettivo referto della TAC fatta da Persona dal lucido pensiero:
“”Non è giusto che una persona priva di una moderna competenza, priva di esperienza di coordinamento e priva di capacità decisionale scelta in base alla capacità di dialogare o di citare o di argomentare possa restare a governare il destino di una città sfinita.””
Già più volte evidenziate le carenze dello …skipper: nel linguaggio sportivo, la persona che dirige la manovra (inutili ed errate manovre, le sue) delle imbarcazioni a vela da regata (fuori competizione per rotta fuori bussola, la sua).
Non si può, peraltro, mettere in discussione l’altro pur accertato grave scompenso del paziente Politico (2 liste) Civico (3 liste), in unum collegio consiliare:
d’esile corporatura, in idee e concrete capacità, con una sfumatura di grazia connotata da attraente fragilità realizzativa.
Per urgenza di cura, è prescitto solo il maturo consiglio a tutto il coro, questo e solo questo: dare spazio a miglior futuro.
Concludendo, per parlare la sua stessa lingua:
CUM A PERICULIS URBS LIBERATA ERIT, PACE CIVES FLOREBUNT.
Bene la provocazione.
Considerate le alternative possibili non vedo alcuna possibilità di un miglior futuro.
Gentile (E)lettrice -(E)lettore,
ne è certa o lo suppone?
Si riferisce a candidature della politica o del civismo ?
Sulmona dovrebbe selezionare da altri territori altri “fasciati” candidati ?
Questa rispettabile Testata giornalistica è una grande opportunità per lavorare al nostro futuro, uno spazio libero ma per più autentici ed oggettivi contributi partecipativi.
Cordialità
Le chiacchiere stanno a zero. In questa città si persevera con le cattive abitudini di sempre. Si cerca di risolvere dissapori e conflitti personali mettendo in croce città e cittadini.
È un problema genetico del “politico” sulmonese doc da sempre e che rischia di compromettere definitivamente il futuro della nostra amata città.
Gentile (E)lettore – (È)lettrice, per l’appunto, lo spazio è libero, quindi aperto ai contributi e alle idee di tutti: valide, non valide, utili o inutili. Se poi spetta a lei stabilire quali siano i contributi più autentici e parteciparvi, ecco che lo spazio non diventa più libero ma seguirà il suo personale criterio, opinabile per alcuni, giusto per altri, di valutazione.
Gentile (E)lettore – (È)lettrice, per l’appunto:lo spazio è libero. Quindi aperto ai contributi e alle idee di tutti: valide, non valide, utili o inutili. Se poi spetta a lei stabilire quali siano i contributi più autentici e parteciparvi, ecco che lo spazio non diventa più libero ma seguirà il suo personale criterio di valutazione , opinabile per alcuni, giusto per altri.
(E)…
(E)…
(E)lettore…
Negli ultimi trent’anni a Sulmona si sono succeduti 11 sindaci di cui 4 commissari prefettizi, direi che è passato già troppo tempo dall’ultimo commissario. Praticamente una media di 1 sindaco ogni due anni e mezzo. Ogni volta che capito a Sulmona mi è sempre più evidente lo stato di immobilismo amministrativo, abbandono del territorio, depauperamento di tutto il tessuto produttivo, e dovunque la guardi, risaltano solo le cose negative.
Forse conviene lasciare che ad amministrarla ci sia sempre un commissario, almeno riuscirebbe a dare un minimo di continuità amministrativa.
P.S. per i nostalgici del fascio, durante il ventennio, su 15 sindaci o podestà, 5 sono stati del Partito Fascista e 10 sono stati commissari prefettizi, per dire che neppure l’uomo solo a l comando ha funzionato. Credo che il problema risieda nei Sulmonesi o Sulmontini, troppi galli, e non si fa mai giorno!
Gentile (E)lettore – (È)lettrice, lo spazio è libero ma se – auspico converrà – in questa pubblica agorà rendiamo disponibili, oltre le personali riflessioni non gravate da sfiducia e incenerito ottimismo, anche e per esempio dati oggettivi (vedasi fattivo impegno profuso dal Prof. A. Ronci), il tenenersi uniti per un solo scopo, “la ripartenza”, potrà sgravarci dal fumo della fantapolitica e dagli eretici affaristi.
Rinnovate cordialità.
Con lucido pensiero, è stato oggettivamente duagnisyicato:
“”Non è possibile restare con un gruppo riparato e aggiustato dopo un tradimento simile alla città, ci sono dimensioni che vanno oltre gli aspetti personali. Si sono evidenziate insufficienze politiche ed amministrative si sono evidenziate inconsistenze verso quella operatività e programmazione che trasformano l’indirizzo politico in azione programmatica, gestionale ed amministrativa.””
SIC STANTIBUS REBUS,
non è più il caso di strabordare dall’argine con un fiume di tutele ed alibi per questo o quella consigliera.
Per il governo di un’Amministrazione, non ci sono esami di riparazione a settembre.
È certificabile una solenne bocciatura.
Al netto dei tanti(troppi) sepolcri imbiancati che infestano la città e puntualmente si manifestano su questa rubrica, è commovente lo sforzo di equilibrismo di questa testata nell’omologare il tutto a faccende personali. Se così fosse sarebbe anche semplice. Un sindaco con gli attributi avrebbe risolto il problema da tempo, avendo egli l’arma da soluzione finale. Le sue dimissioni. Ricordiamo quelle di sindaci e sindache precedenti che vi hanno fatto ricorso, salvo a ritirarle una volta che le maggioranze consiliari trovavano “la quadra”.
Invece, sin dalla nascita, questa Amministrazione si trascina dietro equivoci di fondo con grave pregiudizio della sua stessa operatività, la cui origine sta tutta nella mancanza della politica, di una visione del bene comune che si sarebbe dovuto perseguire con unità d’intenti.
La soluzione proposta dall’autore dell’articolo sembrerebbe scritta a due mani proprio col Primo Cittadino che in quel modo (dimissioni di entrambi i contendenti) eviterebbe per l’ennesima volta di metterci la faccia (e qualche altro organo del corpo), andando a sviscerare le posizioni degli interessati che voi riconducete a risentimenti “tout court”. “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”
diceva Andreotti, ma sicuramente non è il nostro caso.
Dunque non si può non entrare nel merito delle questioni sollevate dalla Nannarone (che non starò a ripetere per farla breve) e liquidarle mettendola sullo stesso piano dei rappresentanti di un Partito strutturato (se pur fittiziamente) che avrebbe tutti gli strumenti di pressione da fare valere. Segretario regionale nonché senatore in primis.
È fin troppo evidente che la consigliera si batte per un minimo di agibilità politica che i nuovi padroni del vapore con supponenza e spregio del confronto hanno scelto deliberatamente di ignorare per acquisire potere amministrativo.
Su questo, forse, andrebbe indagato con più determinazione.
Di sepolcri imbiancati c’è ne sono ma anche di veterani nostalgici che sorreggono bambole rosse tra le braccia cantando la ninna NANNA..NE.
Quel PD che in loco andrebbe formattato come un hard disk esausto dell’ex PC, misto PDs, poi Ds, poi chissà, dimostri di avere idee di valore, proposte progettuali cantierabili, formule per un vero cambiamento, insomma calci la palla in porta e non più passaggi laterali o palleggi di gamba corta.
Scorra, allora, nuovo inchiostro per il Bene in Comune, senza usare la penna SBIC che di “sfarinato di civismo” possiamo farne anche e meno.
🧐 Che il Cdx è già in tipografia 😏
Li gigint a lu racciat a chiava tidrill l’arric a lu piet fra
Continuate a non rendervi conto dei dati di realtà! non esiste un progetto politico amministrativo, si tratta solo di visibilità personale, e non cambierà nulla cambiando sindaco o amministrazione, destra o centro destra o sinistra all’acqua di rose, dovreste cambiare voi come sulmonesi, ma proprio per questo non cambierà mai nulla, del resto siete la terra delle cococce, ed un motivo ci sarà!
Visione politica, progetti, programmaticita’, scrivete di cose che sono da politici ” adulti e grandi” invece quelli che circolano a Sulmona sono bambinoni viziati. E’ come pretendere di correre un GP sfidando la RED BULL con un maggiolone del ’60.Il lavoro da fare e’ titanico, partendo da una revisione della cultura della politica a Sulmona, scacciare i tromboni che per propri tornaconti bloccano tutto, “aggiustare” la macchina comunale tirando fuori (e ci vogliono le p….e) gli scheletri chiusi negli armadi e liberarsene, i cittadini devono smetterla di votare cugini,compari ed amici nella speranza di qualche misera prebenda o di un posticino da tre soldi per il figlio laureato (che pensassero ai sacrifici fatti dai figli per studiare ed all’enorme capitale impiegato per far raggiungere la laurea). E non basterebbe perche’ quella piu’ ardua sarebbe risanare la cultura (da pezzenti) che dilaga. E ci vorrebbero anni che non abbiamo, perche’ il mondo corre in avanti ed a grande velocita’ mentre noi staremo ancora a fare riscaldamento.
Per cui amen.
P.S. ai giovani fuggite via se volete realizzarvi cosi almeno noi vecchietti avremo la speranza che in questo posto (morfologicamente stupendo e meraviglioso) creino delle discrete case di riposo/rsa e, vi garantisco, non sono un pessimista.
concordo con il perfetto commento di Pratolano.
aggiungo che qua la politica è intesa come una cordata in cui se ne fai parte vieni aiutato o altrimenti ostacolato …ma dimenticano che non stiamo giocando a squadre in un campionato di calcio .
la politica è inclusione siamo tutti una squadra ed il sindaco deve essere il sindaco di tutti.
Adesso vi dico io cosa succederà ….si rimetterà in moto la campagna elettorale dei vecchi tromboni con le solite promesse , le solite facce le ahimè e solite minkiate .