Il parterre non era certo quello delle grandi occasioni, nonostante, si sa, alla festa del santo patrono è d’obbligo per le istituzioni marciare in prima fila. Anche alla processione di questa sera dedicata a San Panfilo, infatti, la maggioranza era minoranza: solo l’assessore Nicola Angelucci con la fascia al posto del sindaco e per il resto l’incombenza, l’onere e l’onore, è stato affidato all’opposizione. Fabio Ranalli con la fascia della presidenza, Elisabetta Bianchi al suo fianco e la senatrice 5 Stelle Gabriella Di Girolamo a seguire. Non un consigliere di maggioranza, un consigliere regionale, ad omaggiare il santo patrono. Neanche per far vedere.
Niente più miracoli, insomma, per San Panfilo, che pure quattro anni fa portò a sfilare in testa alla processione il candidato e poi presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Lui che il taccuino giornaliero lo apre con il santo del giorno, Sulmona l’ha ignorata anche nella preghiera. C’è San Marco Evangelista il 25, San Cleto il 26 e Santa Zita vergine il 27. Ma non una parola e un accenno al santo di Sulmona oggi.
Ma si sa le preghiere sono convenienti in tempo di elezioni e con le urne chiuse e la campagna elettorale ancora lontana, la crisi di rappresentanza si è fatta crisi di spiritualità. Senza contare, poi, che a fine mandato e processione, qualcuno avrebbe potuto chiedergli conto dei miracoli promessi quel 28 aprile del 2014, quando presentando il candidato Massimo Di Paolo, annunciò per Sulmona la ristrutturazione dell’Abbazia Celestiniana, il contratto d’area, la città distretto e un futuro radioso da prima della classe. E chi li ha visti.
Ma che D’Alfonso eviti di frequentare la Valle da qualche tempo a questa parte è comprensibile (e d’altronde, santo patrono o meno, non si è fatto vedere neanche per le politiche), specie dopo che il suo assessore alle Aree interne è diventato un ex e specie dopo le tante occasioni perse e soprattutto quelle spoliate.
Il conto lo stiamo pagando tutti e lo sta pagando l’amministrazione in carica che, evidentemente, fa fatica a metterci ancora la faccia per strada. Sarà per questo che il sindaco Casini non si vede più tanto in pubblico: venerdì ha affidato il saluto sul palco del Sentiero della Libertà all’assessore Angelone e oggi ad Angelucci.
Né in soccorso è andata la sua maggioranza o quel che ne resta: dopo la litigata di ieri, forse, nessuno se l’è sentita di confessare i propri peccati.
Il politico al seguito delle processioni lo abbiamo inventato noi “sporchi democristiani” per racimolare voti.. ma i nuovi politici (sopratutto Parlamentari) che ci fanno?
Franco Iezzi
Il politico della prima repubblica non ha inventato nulla, ha solo ereditato e sostituito la figura dei precedenti “regnanti” con il loro codazzo.
A memoria personale i parlamentari me li ricordo sempre e comunque presenti… sa… la visibilità è d’obbligo!
Avrei gradito maggiormente un suo commento sull’assenza dei “non parlamentari” e “regionali”.