Puzza e insetti nel parco-stalla. “Adesso basta”

E’ bastata una settimana per capire che la trovata dei cavalli giardinieri non funziona e anzi è più che altro dannosa. Perché a parte qualche sguardo rapito dei bambini per la criniera Vidal correre nella selva del parco Daolio, ad oggi l’ingegno dell’assessore Mauro Tirimacco ha solo trasformato il parco in una stalla e, quello che doveva essere un polmone verde, in un irrespirabile camera a gas.


Come non aspettarselo, d’altronde, che sette cavalli nutriti male (e in seguito vedremo perché), lasciati notte e giorno e sole cocente e allo stato brado, producessero alla fine solo tanti escrementi, puzza e insetti. Con, tra l’altro, poco e nullo beneficio per lo scopo per il quale erano stati reclutati.
L’erba, infatti, sta ancora quasi tutta là: perché i cavalli, a differenza di altri erbivori, selezionano quel che mangiano e non è consigliato fargli mangiare erba troppo alta, perché troppo piena di fibre, con le conseguenze digestive che sono oggi sotto gli occhi, e soprattutto sotto il naso, di tutti. Specie dei residenti della zona che, infatti, vogliono lanciare una petizione per chiedere l’immediato allontanamento degli animali da sotto i loro balconi e il trasferimento della vecchia fattoria da qualche altra parte.


Tanto più, si diceva, che i risultati di giardinaggio sono stati irrilevanti, con i cavalli assiepati sotto all’ombra degli stessi alberi e intorno, ancora, erbacce e, in più, cacca. Tanta cacca, che non è chiaro chi e come la rimuoverà, quando, in futuro, a questo punto remoto, il parco tornerà a disposizione di umani, famiglie e bambini.


Tanto evidente è stato il fallimento dei cavalli giardinieri che l’altro giorno lo stesso Tirimacco ha incaricato qualcuno, non si sa se con regolare determina e affidamento, a fare una passata dentro i cancelli del Daolio con una macchina tosa erbe, di quelle con i cavalli a motore insomma. Anche questa operazione compiuta alla meno peggio, disegnando un sentiero senza senso tra la foresta tutto intorno.


Ma problemi igienici a parte (qualcuno alla Asl dovrebbe verificare in che condizioni versa l’area oggi), la domanda è soprattutto se e come lo spazio tornerà, se tornerà, fruibile entro l’estate. Abbiamo tentato di chiederlo all’assessore che però il telefono ce l’ha sempre staccato (almeno per noi) e anche negli uffici del Comune dove però ci siamo dovuti accontentare di disarmanti spallucce. Una risposta prima o poi dovranno comunque darla, soprattutto a chi, in quel parco, contava di organizzarci eventi e concerti. E che se anche i cancelli riaprissero, dovrà attendere una necessaria bonifica.

3 Commenti su "Puzza e insetti nel parco-stalla. “Adesso basta”"

  1. Ennesimo fallimento di questa amministrazione. Dimissioni immediate.

  2. Si ma non scandalizziamoci per una emissione corporale di una povera bestia. Quantanche Sulmona sia ora ben fornita di ville signorili ,il paragone con Beverly Hills è sempre improponibile per la gran circolazione in ogni dove in Valle Peligna di trattori agricoli,trattorini, motocoltivatori, falciatrici, mietitrebbie,motozzappi, irroratrici, etc.etc…Non quindi un ambiente soft ove circolano impassibili Bentley di silenziosi uomini di affari internazionali che vivono in quartieri di rango adeguato costituito di costosissime ville .Qui stiamo parlando di cuntadini e picurari messi nei posti ed arricchiti ultimamente dalla DC che si schifano della puzza di un cavallo, solo magari perché hanno visto qualche programma in TV.
    Ma dove vogliamo arrivare?

  3. Fragranza, vorresti dire che la cacca del cavallo adesso puzza perché i solmontini lo hanno visto per televisione? Prima non sapevano o non si erano accorti che lo sterco degli animali puzzava.

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