Di domande pubblicamente non se ne possono fare nonostante sia una conferenza stampa, e a quelle fatte rincorrendola per i corridoi del San Raffaele, l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, non risponde o non sa rispondere. Perché poi dal palco, ribadisce, “che per il punto nascita di Sulmona stiamo lavorando, per assicurare dignità a questo territorio”, ma quando le si fa notare che le carte dicono altro, lei prende la porta più vicina e allunga il passo.
A farle da schermo i bodyguard della San Raffaele, perché la sanità privata ci tiene all’assessore e al presidente, così gentili da venire ad inaugurare oggi l’innovazione tecnologica dell’esoscheletro che cambierà le sorti della riabilitazione.
E mentre la sanità privata vola tra le eccellenze, di quella pubblica, qui in Valle Peligna, non è dato sapere cosa ne sarà. Nulla sul punto nascita e nulla sulla classificazione a primo livello dell’ospedale di Sulmona che, nell’elenco delle “promozioni” che sarà presentato entro metà giugno al Tavolo di monitoraggio, non c’è.
L’assessore non lo sa o fa finta di non saperlo, cerca di scaricare sul passato le colpe e poi quando le si citano le date delle “autorizzazioni a procedere” (quella per la chiusura del punto nascita) che coincidono con il suo mandato, cambia passo e discorso. Che neanche con l’esoscheletro modificato le si sta dietro.
I sindacati sono sul piede di guerra: dopo la Cgil, infatti, anche la Uil si dice “pronta a fare le barricate e batterci fino alla fine per scongiurare l’ipotesi di chiusura. Il punto nascita deve rappresentare una tutela per il diritto alla salute della popolazione della aree interne – dicono i sindacalisti Antonio Ginnetti e Marcello Ferretti –. Le motivazioni alla base del suo mantenimento sono le condizioni orografiche del territorio, i tempi di percorrenza che per alcuni paesi dell’area altosangrina superano i 60 minuti, il disagio in cui versa un’intera popolazione e, nel caso in cui si dovesse configurare la chiusura, un inesorabile e costante spopolamento delle aree interne”.
Questo avrebbe dovuto dire l’assessore regionale al ministero per almeno provare a difendere il presidio di Sulmona, non certo, come recita il “protocollo 15” consegnato al ministero, che si è già dato mandato ai direttori generali di adempiere alla chiusura.
Non resta che aspettare, che qualche rappresentante del territorio le chieda conto pubblicamente dei fatti (magari al consiglio di martedì prossimo) e che l’elenco delle deroghe che saranno chieste al prossimo Tavolo di monitoraggio sia arricchito anche di un capitolo riservato a Sulmona.
In fondo l’assessore “ci sta lavorando” ha detto. A parole.
Fra una fuga e una fuitina, Forse qualche domandina di chiarimento l’avrebbe potuta fare, vedendo la foto,la conisgliera regionale in “rottura con la maggiornanza”, il signor Sindaco, il consigliere comunale, il Vescovo, lo stesso Governatore della Regione Abruzzo, ma nulla.. nulla.. nulla.
Però si è fatto del buon e sano presenzialismo… che no guasta mai!!!
Mi scuso anticipatamente se non ho citato altri esponeti politici / religiosi presenti perchè non ero presente.
ma quali domande,i cialtronipoliticiladroni erano li per onorare i paghero’….occorrono immediatamente posti letto/convenzioni/appalti ecc, liquidita’ per le societa’ in crisi,si quelle del gruppo con sede in Lussemburgo di Tonino l’abruzzese…quindi con uno spot pubblicitario ” l’esoscheletro” si cerca di giustificare il badget per l’accreditamento dei privati,mentre non ci sono i denari per gli ospedali pubblici ,neanche per acquistare il robot in questione (costo da 35 mila euri) volendo anche con produzione Italiana o a noleggio( 1.000/1.500 al mese)addirittura la Comau produce delle macchine per aiutare gli addetti a lavori pesanti…negli ospedali dedicati alla riabilitazione sono una normalita’,oltretutto gli impieghi iniziali, anni 70, erano per scopi militari,poi si sono evoluti,oggi sono macchine sofisticate,leggere,di modesto costo e per tantissimi usi,anche strani….
addirittura esoscheletro da combattimento,prodotti da numerose aziende,incluse italiane,quindi nessuna innovazione,eccellenza,o meraviglia tecnologica,piu’una modesta normalita’,che viene presentata come miracolo tecnologico,ovvie le ragioni: Tonino,l’abruzzese, organizza,gestisce anche eventi,manifestazioni,sagre,feste,matrinoni,ecc, naturalmente,prezzi doppi per chi deve onorare i debiti,meglio con denari pubblici.
Ma quando si sveglia il popolino suddito credulone?