Punto nascita, la Regione non concede lo stralcio. Di Luigi se ne va

Mentre si discute e si annuncia, in vista di incontri presunti o programmati con il ministro della Salute, mentre si litiga e promette, il punto nascita di Sulmona, lentamente muore.

Oggi con un post su Facebook ha dato l’addio al reparto sulmonese quella che era considerata una punta di diamante della ginecologia peligna, motivo per il quale i numeri e la fiducia sono tornati a crescere negli ultimi tempi.

Il dottor Gianluca Di Luigi se ne va, dopo quattro anni di rinnovi a tempo, di precariato indecente per un professionista, di battaglie interne che lo hanno portato all’esasperazione, tanto che autonomamente la stessa Asl ha richiesto un parere all’ufficio mobbing per analizzare il caso.

Il dottor Di Luigi andrà a Vasto, con un contratto a tempo indeterminato, a partire dal prossimo 16 aprile, lo farà comunque a malincuore perché a Sulmona lascia, come dice lui stesso, l’amore, la famiglia, la casa. “Quando vi diranno che da Sulmona fuggono tutti perché non vogliono lavorarci, non credetegli – scrive il ginecologo -; la Valle Peligna ha potenzialità immense e tante validissime professionalità, ma qui ho imparato fin da subito che ‘il peggior nemico di Sulmona sono i Sulmontini’, e nonostante tanti sforzi, non mi è stato possibile, così come per tanti altri validissimi colleghi del territorio, proseguire il percorso professionale assieme voi”.

La Asl, a dire il vero, ci aveva provato a dargli una garanzia e a farlo restare: il 4 marzo scorso aveva chiesto alla Regione di fare uno stralcio sul piano assunzionale, pescando dalla graduatoria della Asl di Chieti il nome di Di Luigi per metterlo in pianta stabile a Sulmona. Sarebbe bastato un atto tecnico, una procedura che spesso si fa e si è fatta. E invece la Regione guidata da Marco Marsilio, quello che del punto nascita di Sulmona voleva fare un caso simbolico dell’attenzione alla sanità nelle aree interne, ha chiesto tempo, almeno tre o quattro mesi. Nonostante l’azione di pressing fatta con convinzione dal sindaco Annamaria Casini. E non sembra che da una riunione in Regione dei consiglieri di maggioranza convocata appositamente si siano levati alti e resistenti scudi. I difensori del territorio che con questo slogan hanno incamerato voti a migliaia.

L’addio di Di Luigi arriva in un momento molto critico per il reparto sulmonese: tra qualche mese andrà via la responsabile Recanati, mentre una delle dottoresse ha chiesto la 104, un’altra ha un bimbo piccolo, un altro ancora sembra tutto proiettato nella carriera politica, papabile candidato della Lega a sindaco di Introdacqua.

Va da sé che degli otto ginecologici in pianta organica (sette effettivi), ne resteranno a regime e disponibili veramente meno della metà.

 

 

11 Commenti su "Punto nascita, la Regione non concede lo stralcio. Di Luigi se ne va"

  1. Franco di Marzio | 22 Marzo 2019 at 11:24 | Rispondi

    Tutta colpa di Marco Marsilio e della Lega vero? Prima del loro arrivo si stava una favola!

  2. Marsilio e compagnia cantante, qui si sono fatti votare con la promessa di mantenere il punto nascita a Sulmona! Sicuramente coerenti con il vecchio modo di far politica! Tanto caro a sinistra……e destra!!

  3. Ogni popolo “paese” si ritrova i politici che merita , ci piangiamo addosso diamo colpa sempre altrui mai a noi stessi . siamo sulmontini .

  4. Trovo questo articolo a dir poco offensivo nei confronti di dirigenti medici e di grandi professionisti che da molti anni lavorano nel reparto di ginecologia di Sulmona. Eccellenze alle quali i giornali mai hanno dato lustro e che con grande senso del dovere, si sono prodigate per la salute della comunità Peligna. Di ”punte di diamantei “ ce ne sono tante a Sulmona. Cerchiamo di valorizzare le professionalità che abbiamo ed auguriamo al giovane medico in partenza di fare lo stesso bene dove andrà

  5. Perché non fa nulla di più di altri

  6. Come mai tanta propaganda per questo medico? Chi è ?

  7. Ciao ciao mare | 22 Marzo 2019 at 22:09 | Rispondi

    Ciao, tanto con il parto normale fa tutto l’ostetrica, se serve cesareo d’urgenza interviene il ginecologo di turno. Non è più possibile fare scambi di turni o montare se si è fuori turno.

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