Un punto nascita da salvare che non può prescindere da un ospedale che deve essere riportato a presidio di primo livello. Perché il focus, anzi il vulnus abnorme, sarebbe proprio questo, un nosocomio che perde servizi, sotto organico sul quale pende la decisione del declassamento
Così il documento dapprima letto dalla presidente Katia Di Marzio, che ricordava le ragioni volte a garantire la sopravvivenza del reparto sulmonese, in virtù delle notorie ragioni a carattere orografico, di bacino montano, dalle evidenti distanze, con rischio sismico e ora pure viadotti vulnerabili, viene modificato e tra impegni e inviti a riconsiderare la tegola della chiusura del punto nascita sulmonese, si inserisce ora una richiesta alla Regione di un percorso che riconduca Sulmona da ospedale di base a primo livello, il potenziamento dell’unità operative e il monito ai parlamentari abruzzesi ad operare per la causa. Il documento per la salvezza del punto nascita viene votato all’unanimità dal consiglio sulmonese.
Un’assise che seppur numerosa ha sentito il peso dei grandi assenti, se infatti a riempire le fila della lotta al presidio nascite, c’erano alcuni sindaci del comprensorio, una decina in tutto, le sigle sindacali, medici e comitati, a mancare, come sottolineato a gran voce dalla senatrice Di Girolamo, è stato l’ex assessore alla aree interne Andrea Gerosolimo, la senatrice lo fa rimarcando le responsabilità nelle decisioni piovute sul punto nascita proprio in seno alla Regione. Un’assenza segnalata da molti, quella di Gerosolimo così come quella dei suoi primi cittadini di riferimento (ad eccezione di Anversa). Assenti quasi a tenere dritta la barra di quella delibera del 2016 con cui il consiglio comunale dava il via libera all’ospedale di base. Delibera rimangiata, rinnegata, stravolta, oggi come il 10 agosto scorso. Ora che le promesse non sono state mantenute, che l’ospedale SS.Annunziata resta un ospedale precario, con sempre meno personale e strumenti. Atteso, aspettato, l’assessore Paolucci, non intervenuto per motivi familiari, come riferito dal consigliere regionale Di Nicola, Gerosolimo risponde in un post social, “non ho partecipato al Consiglio Comunale straordinario sul punto nascita perché ero certo che qualcuno lo avrebbe utilizzato per continuare ad alimentare polemiche strumentali e per confondere le idee alle persone” ricordando come il lavoro della Regione sia riuscito a mantenere aperto, tra quelli in lizza chiusura, solo quello di Sulmona. “Smettiamola di trasformare anche il lavoro positivo che è stato fatto in una cosa negativa”. L’ex assessore aggiunge “Il Governo “gialloverde” si assuma le proprie responsabilità e modifichi il Decreto Lorenzin come ha promesso in campagna elettorale”
Dai presenti è stata rinsaldato l’appoggio ad una battaglia. Si parla in nome di un diritto a partire dal vescovo Fusco “quando le famiglie e un territorio subiscono una minaccia è nostro compito intervenire, perché ci sta a cuore”. Angelilli, sindaco di Pacentro, ricorda la necessaria cooperazione, l’essere uniti nella lotta, al di là delle appartenenze, tra i primi a porre sotto accusa la scelta del declassamento. La Di Nino, sindaco di Pratola, appoggia Angelilli sul peso della retrocessione ad ospedale di base del presidio peligno, ricorda l’andirivieni di responsabilità che ha mortificato un territorio, invita ad una proposta seria, un piano di riordino generale “se c’è un diritto che non può fare i conti con i numeri quello è il diritto alla salute”
I sindacati lo ribadiscono, il rischio qui “è una scatola vuota”, un ospedale antisismico prossimo all’inaugurazione, senza servizi, senza personale e senza punto nascita. A parlare è chi vive le criticità e il grande impegno del SS.Annunziata tutti i giorni, i medici ribadiscono la crescita delle nascite nel semestre 2018 e la diminuzione dei parti cesarei. Catia Puglielli del Tdm ricorda le criticità e l’inaffidabilità dell’elisoccorso, riportando quanto accaduto poco tempo fa nel presidio peligno, mamma e bimbo sono stati quattro ore ad attendere l’elicottero.
A rivendicare il ruolo della politica è stato il consigliere Di Nicola, la priorità dell’intervento e dell’attività dei politici contro la tecnocrazia, per fermare un’arroganza tecnica.
A chiudere gli interventi dell’assemblea straordinaria partecipata, è il sindaco Casini che parla di rilancio del territorio e del presidio sulmonese, pronta a smontare i punti di valutazione da parte del governo che hanno portato di nuovo la mannaia della chiusura, una valutazione fatta “con superficialità” sottolinea.
“Questo è un territorio abbandonato, sul quale bisogna investire”, ammonisce il sindaco, e, seppur non menzionando il declassamento approvato e mai digerito dai cittadini, la Casini, fa sapere energicamente che la”riqualificazione dell’ospedale è possibile, “un ospedale di primo livello può essere fatto subito con una modifica di rete ospedaliera”, un’azione territoriale, di ospedale territoriale, di livello superiore.
A.S.
Vabbè ce la casini… come se ci fosse gerosolimo.
Mi domando perché non informate per tempo sui giorni e l’ora di riunione dei Consigli Comunali Sarebbe un utile servizio pe i cittadini che vogliono partecipare
lo facciamo regolarmente signor Rosmini
Lo fate regolarmente? In quale pagina? Non l’ho mai letto
https://www.ilgerme.it/punto-nascita-sabato-10-novembre-il-consiglio-comunale-straordinario/