Punk horror e folklore: i Deathwood sfidano il Giappone

Dalle parti del Sol Levante rinunceranno all’ongaku, termine che viene fuori unendo gli ideogrammi di “nazione” e “suono”. Qualcuno, dalla terra nipponica, ha preferito pescare nell’horror punk rock di matrice peligna. In Giappone, infatti, all’ombra del Monte Fuji, sbarcano i Deathwood per portare da Raiano la propria musica, a 9.635 chilometri lontano da casa.

Quattro date per il Zombiercracy Kuma Tour ’24. Niente kimono per annunciarlo, ma camicie attillate e cravatte al collo. Kobe, Osaka, Tokyo e Yokohama le città dove si esibirà la band, fondata nel 2011 e che ha trovato nel connubio tra l’horror punk americano e il folklore abruzzese il proprio universo. Perché quelle note dall’impronta USA, accompagnano e legano sullo spartito tematiche puramente horror, che si rifanno a miti e leggende delle loro terre. Lo dimostra il primo disco della band, “Deathwood“, legato alla leggenda dei contadini annegati per punizione nelle acque del lago “La Quaglia”, mentre lavoravano le terre nel giorno di Sant’Anna. Tre tracce, nelle quali i corpi dei malcapitati riemergono come zombie, attaccando Raiano nel giorno della sagra delle ciliegie, e sconfitti proprio dai Deathwood.

Un altro disco è in fase di produzione presso la Acme Recording Studio, e verrà rilasciato al termine del tour nipponico.

Deathwood non è la traduzione di ‘bosco morto’ – spiega Thomas D’Amico, chitarrista della band dal 2016 – ma è traducibile come ‘fabbrica dell’horror’. Un po’ come Hollywood, che fabbrica i film, i Deathwood fabbricano dell’horror inteso come entertainment“.

Per i quattro componenti (Paquale Turco, Julien Leboucher, Gildo Guerrieri e, appunto, Thomas D’Amico), non sarà la prima trasferta oltre confine. Conosciuti e premiati in Italia (miglior band punk-hardcore al MYO Survival War 2013) sono già saliti sui palchi in Germania, Olanda, Belgio, Francia e Danimarca. L’ultimo accordo di chitarra d’oltralpe nel 2018, con il tour in Russia.

“Dal Giappone ci aspettiamo un’esperienza positiva come in Russia – conclude D’Amico -. Ci piace fare tour perché permette di conoscere gente nuova e promuovere la tua musica. Suonare dall’altra parte del mondo è una bellissima opportunità. Riusciamo a portare la musica a più persone possibili il più lontano possibile”.

Il tour prende il via il prossimo 2 ottobre, al Varit. Poi tappa all’Hard Rain di Osaka due giorni dopo. Il 6 ottobre la band peligna si esibirà al Lne Freak di Tokyo. Data finale a Yokohama, al Baysis, il 7 ottobre, per un tour che mette i brividi. Per la gioia dei fan del The Grudge giapponese.

4 Commenti su "Punk horror e folklore: i Deathwood sfidano il Giappone"

  1. Vai Thomas faccio il tifo per te .

  2. Sono un grande appassionato dei Misfits e faccio parte di quei pochi che li hanno visti dal vivo, dove posso ascoltare qualcosa di vostro?

  3. Complimenti

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