Pulizie, servizio ad un’altra società. Beffati i lavoratori della Coop

Oltre al danno, la beffa: per il lavoratori della Coop 2001 addetti alle pulizie del Comune di Sulmona si annuncia un Natale da dimenticare. Dopo aver lavorato “in nero” per venticinque giorni, infatti, da lunedì prossimo non saranno più loro, dopo anni di onorato servizio, ad occuparsi delle pulizie a palazzo San Francesco.
La segretaria comunale Francesca De Camillis, nonostante il parere diverso dell’assessore al ramo Stefano Mariani, ha deciso infatti che la Coop 2001 sarà sostituita, in attesa del perfezionamento dell’affidamento della gara d’appalto vinta, da un’altra società esterna di Pratola.
L’affidamento diretto a quest’ultima sarà perfezionato lunedì e prevede un incarico di tre settimane, durante le quali dovrebbe essere completato l’iter burocratico della gara d’appalto che dovrà aggiudicare alla Coop 2001 il servizio e finora non concluso per l’assenza di alcuni documenti dell’Agenzia delle entrate.
L’assessore Mariani aveva tentato di perseguire la strada dell’anticipazione dell’appalto, una pratica sempre usata a palazzo San Francesco e che prevede cioè di affidare alla società vincitrice il servizio anche prima che l’iter burocratico sia perfezionato.
Ma la segretaria, in questo caso dirigente facente funzione, non ne ha voluto sapere e ha optato per rivolgersi ad una terza ditta esterna, individuata personalmente e direttamente da lei.
Per i sindacati si tratta di una grave lesione dei diritti dei lavoratori “che non usufruiscono della clausola di salvaguardia prevista dalla legge – spiega Luigi Antonetti della Cgil – e che espone il Comune ad una richiesta di risarcimento danni da parte della stessa cooperativa”.
“Non c’è alcuna ragione per la quale il Comune non affidi anche nelle more della gara il servizio alla Coop 2001 – aggiunge Claudio Incorvati della Cisl – questo è un modo di procedere molto strano e che, soprattutto, non tiene conto dei risvolti umani di undici famiglie che non potranno contare su uno stipendio che seppur minimo, stiamo parlando di 400 euro mensili al massimo, è per loro vitale”.
Tanto più che questi lavoratori, già in attesa delle mensilità pregresse, hanno lavorato praticamente per tutto il mese di novembre gratuitamente, senza avere cioè nessun incarico formale da parte del Comune.
L’interruzione di pubblico servizio, se questo si voleva evitare con questo provvedimento inusuale, è d’altronde già consumato: formalmente dalla fine di ottobre, praticamente dal 23 novembre scorso.
“L’esposto è già pronto e sarà depositato lunedì – avverte Antonetti – la gestione delle cooperative al Comune di Sulmona ha troppi aspetti oscuri e per questo oltre che al prefetto, ci rivolgeremo alla procura e all’antimafia”

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