Provincia di Isernia in Abruzzo, superato il quorum delle firme. Referendum in vista

Il Molise si avvicina sempre più all’Abruzzo. Superato il quorum delle cinquemila firme per la richiesta di Referendum popolare per l’annessione della provincia di Isernia. Cinquemila e duecento sottoscrizioni raccolte in due anni dal Comitato presieduto da Antonio Bucci, per mandare tutti alle urne. Giovedì 12 dicembre la richiesta verrà depositata in via Berta, al presidente Daniele Saia.

Lo step successivo sarà la richiesta, da parte della Provincia isernina, alla Corte di Cassazione per vagliare la legittimità della raccolta firme. E’ l’ultimo ostacolo prima dell’effettiva chiamata ai seggi, con voto limitato agli elettori della provincia di Isernia. Un esito positivo del voto porterebbe al varo di una legge, da parte del Parlamento, di una legge per la riunificazione della Provincia di Isernia all’Abruzzo.

L’ultimo punto interrogativo peserebbe sulla provincia di Campobasso, qualora Isernia dovesse davvero approdare in Abruzzo. Il Referendum, infatti, metterebbe a rischio l’esistenza dell’intera Regione Molise.

4 Commenti su "Provincia di Isernia in Abruzzo, superato il quorum delle firme. Referendum in vista"

  1. Proprio adesso che stavo organizzando la raccolta firme per passare al Molise….
    Che sfiga

  2. L’Abruzzo non esiste.

  3. Secondo me bisogna tornare un Abruzzo Ulteriore (o Abruzzo Montano, capoluogo L’Aquila) e un Abruzzo Citeriore (o Abruzzo Costiero, capoluogo Pescara), aggregando al primo le province di Isernia, Rieti e Teramo (esclusi Giulianova e i comuni costieri e della prima fascia collinare) e al secondo Campobasso e i comuni costieri del Teramano.
    Quanto a Sulmona, cittadina oramai entrata nel suo tristo inverno demografico, meglio che permanga sotto l’ala protettiva dell’Aquila, ovviamente: ciò dà infatti più garanzie di sviluppo e ripresa.

    • Ernesto Bonanni | 5 Dicembre 2024 at 02:34 | Rispondi

      Meno male che per lei Chieti rimane per conto suo! Forse Pescara, il capoluogo senza storia, farà un grande ponte del mare per collegarsi a Campobasso (che, per staccarsi, avrebbe “solo” bisogno di una legge costituzionale…). Bella la sua ripartizione di Abruzzo Citra e Ultra, molto creativa, a geometria variabile, va “oltre” la Storia che, monotonamente, ripartiva tra nord e sud. PS: Chissà cosa dirà Roma che l’Abruzzo si frega Rieti, ma giacché ci siamo, dato che con Rieti l’Abruzzo confina pure con l’Umbria, perché non inglobiamo pure Terni, oltre naturalmente ad Ascoli? Quanto a Sulmona, è meglio che diventi una città-stato di stampo greco-antico: non ha senso lasciarla dov’è dato che il suo “tristo inverno demografico” è nato sotto L’Aquila e dubito che, rimanendoci, si possa trasformare in “sviluppo e ripresa”. Si, facciamo così che è più bello, molto…medievale, hai visto mai che reclamerà i suoi possedimenti pure l’abbazia di Montecassino?

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