(pubbliredazionale spazio elettorale autogestito a pagamento)
Si parla da molto tempo di aree interne, quale giudizio ha dell’azione politica del presidente Marsilio in questi cinque anni alla guida di Regione Abruzzo?
Il fallimento di Marsilio è certificato da numeri impietosi. Per lui, che è di Roma e vive a Roma, parlare di Abruzzo e aree interne è sempre risultato difficile. Non vivendole, e neanche conoscendole, ha cercato di agire mediante azioni monche, tutt’altro che consistenti o in grado di risolvere problemi e aprire prospettive, ciò di cui avevamo realmente bisogno. Dopo cinque anni di guida Marsilio le aree interne sono peggiorate in tutto. La lotta allo spopolamento è stata perduta, politiche per incentivare gli investimenti non se ne sono viste, azioni per valorizzare i nostri bellissimi borghi o aree verdi meno che mai. Il tentativo di contrastare la fuga dalle aree interne è stato totalmente disatteso, laddove non maldestro e grottesco: hanno assicurato solo ridicoli e insufficienti incentivi a chi fa figli nei Comuni montani, come se questo servisse per ribaltare lo stato dei fatti. Lo spopolamento del territorio si contrasta attraverso i servizi, si fa attraverso i collegamenti, una rete internet capillare ed efficiente, un servizio scolastico e sanitario di prim’ordine. Se vogliamo ridare vigore alle aree interne della nostra provincia dobbiamo investire in servizi e finanziare grandi opere come la tratta ferroviaria Roma – Pescara.
A proposito di infrastrutture, cosa ne pensa del nuovo treno TUA Pescara-Roma?
Che forse fa risparmiare dieci minuti sulla tabella di marcia e che, certamente, non può essere spacciata come una soluzione all’annoso problema della tratta ferroviaria Roma – Pescara. Viene tirata fuori in questi giorni, casualmente in campagna elettorale, probabilmente nel vano tentativo di distrarre gli abruzzesi dalle responsabilità della premier Meloni il cui governo ha cancellato i fondi che il precedente governo Conte aveva stanziato per velocizzare il collegamento sopra citato. È bene ricordare gli oltre 600 milioni di euro che, come Movimento 5 Stelle, erano stati stanziati dal premier Conte. Poi sono stati tolti, evidentemente perché si dava priorità al ponte sullo stretto, e quindi l’Abruzzo poteva essere sacrificato per interessi altrui. Oggi si parla di delibere Cipess, di sicurezze e certezze che l’opera si farà, ma l’unica verità è quella che hanno visto i cittadini: un cantiere mai partito e tante parole al vento pronunciate in questi anni. Grandi opere su quella linea non sono state fatte e i tempi di percorrenza sono sempre gli stessi. In questi giorni Marsilio e i componenti del centrodestra si stanno affannando a fare i soliti proclami circa i fantomatici lavori che dovranno partire. Ovviamente, per ora, si tratta solo di verbi declinati al futuro, caratterizzanti la campagna elettorale che stanno portando avanti. I collegamenti sono ridotti al minimo e lo sfilacciamento tra territori è sempre più marcato. Avevano la soluzione bella e apparecchiata sul piatto, hanno preferito accantonarla pur di non riconoscere il valore dell’azione politica di chi li ha preceduti. Il danno, però, è ricaduto su noi cittadini. Hanno anteposto i loro interessi a quelli della collettività. È inaccettabile.
Il presidente Marsilio ha parlato di “modello Abruzzo” a proposito della nuova rete ospedaliera, affermando che verrà presa ad esempio anche da altre Regioni. Cosa ne pensa?
È vero, questa rete ospedaliera è un modello… da non seguire. Si tratta di un documento che mortifica l’intera provincia aquilana, drammaticamente relegata a un ruolo di secondo piano rispetto ad altri territori, soprattutto delle aree costiere, dove il potenziamento delle strutture e dei servizi sanitari sarà concreto e tangibile. La macro aree della provincia aquilana come la Valle Peligna, la Marsica, l’Alto Sangro, subiscono un depotenziamento netto e marcato che pone e porrà dei seri interrogativi circa la capacità, da parte dei presidi sanitari, di rispondere alle esigenze dei territori, anche tenendo conto delle tante difficoltà connesse all’orografia della provincia. La nuova rete ospedaliera è stata scritta senza un dialogo tra le parti, senza alcuno spazio per confronto e senza rispondere ai tanti appelli dei cittadini e dei portatori di interessi che invocavano una condivisione prima della consegna definitiva della bozza. Un atteggiamento di arroganza e prepotenza che in questi cinque anni ha caratterizzato un centrodestra sordo alle esigenze dei territori e sempre arroccato sulle proprie posizioni di comodo. Migliaia e migliaia di cittadini, delusi dalle loro politiche, hanno chiesto di rimettere mano al documento prima che venisse approvato in Consiglio ma il Presidente Marsilio e l’Assessore Verì, con la complicità di tutti i componenti della loro maggioranza, hanno alzato il muro e fatto spallucce di fronte a chi invocava un ragionamento più approfondito. A Sulmona, ad esempio, l’ospedale viene individuato come Dea di primo livello solo sulla carta poiché non riceve nessun reale potenziamento, il punto nascita è tutt’altro che salvo e in cinque anni di battaglie non abbiamo visto nessuno degli interventi che abbiamo richiesto. Castel di Sangro, poi, perde tre unità operative complesse e quattordici posti letto. Questa è la nuova rete ospedaliera: un documento che fa figli e figliasti con la provincia dell’Aquila che resta con un pugno di mosche in mano per l’ennesima volta.
Ritiene sufficienti i fondi destinati dal Governo Marsilio alla provincia dell’Aquila?
Non sono fondi ma briciole, laddove non mancette elettorali elargite per interessi di comodo. È sotto agli occhi di tutti come la nostra provincia abbia subito per cinque anni una continua spoliazione a favore delle aree costiere, evidentemente fulcro degli interessi della coalizione di centrodestra. La politica di Marsilio e dei componenti della sua maggioranza è stata Pescaracentrica, forse perché ha considerato il nostro territorio come una colonia da sfruttare ed a cui non dare nulla in cambio. Potremmo citare i fondi per l’autismo, con la provincia aquilana fanalino di coda per contributi stanziati. Solo il 9% dei fondi complessivamente stanziati da questo governo a livello regionale è dedicato alla nostra provincia con un danno enorme e drammatico soprattutto a carico di tutte quelle famiglie che vedranno un figlio o una figlia non essere tempestivamente presi in carico dal nostro sistema sanitario provinciale perché, semplicemente, i fondi non sono sufficienti. Una scelta vergognosa che il Presidente Marsilio ha voluto confermare nonostante gli abbia sbattuto la drammatica realtà in faccia nel corso di sedute di commissione e di Consiglio, e che ci racconta come ancora oggi, non solo c’è una lista d’attesa infinita per la presa in carico dei minori con disturbo dello spettro autistico, ma che addirittura ci racconta come la stessa asl ignori il reale numero delle famiglie che hanno bisogno di questo servizio. Della sanità abbiamo già parlato e, anche qui, siamo in coda alle quattro province. Tutti gli indicatori economici e sociali sono in negativo e ci restituiscono una visione e una prospettiva drammatica sul piano della crescita e dello sviluppo dell’Abruzzo. Cinque anni di governo Marsilio si sono tradotti in un clamoroso passo indietro per la nostra provincia.
Se vogliamo
Cambiare in meglio ….i 5 stelle sono l’unica alternativa ! Nonostante qualche sbaglio sono i più decenti !
Si, vero!!! Lo confermo… e lo hanno dimostrato con il reddito di cittadinanza, con i banche muniti di rotelle, con l’estremismo di revocare i vitalizi e non hanno azzecato la procedura corretta risultato restituiti, non fare il terzo mandato ma assumere gli ex parlamentari nelle segreterie e nel partiti vedasi la taverna. Ma per piacere un braco di poveri sempliciotti che hanno cavalcayonol momento e non hanno un minimo di capacità o preparazione politica di programmazione. Non che gli altri siano di molto meglio ma almeno…. a l’aquila la senatrice blundo… richiamiamo quelli della prima repubblica e chiediamoci scusa@
Dalla regione Abruzzo quest’anno ben 17 milioni di fondi a pioggia, che avranno copertura, come è scritto nella norma, con l’aumento dell’addizionale IRAP per 12 milioni e con l’aumento del bollo auto per 2,5 milioni di euro.
Erogazioni a discrezione a 2.300 beneficiari :associazioni sportive, culturali, sportive, piccoli eventi, sagre e feste patronali, parrocchie, circoli nautici, bocciofile, pro loco comitati festa…
Ottima cosa invece, investire soldi pubblici in questo modo, certamente un buon investimento per il futuro… 10 Marzo.
Nel calcio quando ci sono risultati negativi…si cambia quantomeno l’allenatore se non anche alcuni giocatori…cambiare l’allenatore Marsilio è il minimo sindacale
Per capire quanto stanno a cuore le zone interne, basta guardare in che condizioni pietoso langue L’Aquila: peccato che una città così importante ed aristocratica, un gioiello artistico e tecnologico dell’Italia intera, sia presa a pesci in faccia persino dal Presidente Regione!
Neanche una ferrovia degna di chiamarsi “ferrovia” (non c’è nemmeno il collegameno con Roma!); neanche un aeroporto aperto ai collegamenti nazionali! L’Abruzzo interno langue e il suo capoluogo regionale è l’emblema di questa degenerazione e di questa inerzia politica!
L’egocentrismo aquilano ha sotterrato l’Abruzzo!!
L’Aquila deve solo vergognarsi per il male che ha fatto alle aree interne e a tutto l’Abruzzo