Saranno prorogati, ma solo per ulteriori 6 mesi i contratti per i professionisti impiegati nell’Utr 7 di Goriano Sicoli, 15 in tutto, divisi tra gli assunti che si occupano delle pratiche del cratere e quelli a fattura per il fuori cratere. Nell’incontro di coordinamento che si è svolto l’altro giorno presso l’ufficio speciale di Fossa si è arrivati a questa conclusione. Da valutare con accuratezza, infatti, c’era qualche dubbio riguardante la nuova legge di bilancio che per alcuni pare non chiarisse gli aspetti legati alla copertura economica della proroga, mentre ad un attento studio di articoli e commi si è arrivati a tirare un sospiro di sollievo.
Fermi dal 2 gennaio, in attesa che la situazione venisse chiarita, ora per i tecnici dell’Utr 7 è tempo di tornare a lavoro, ma con un impiccio non risolto bensì solo rimandato perché gli Utr resteranno in funzione fino al 30 giugno e così sarà anche per quello di Goriano la cui proroga, ora, slitterà a quella data come da disposizioni generali. “Poi gli uffici dovrebbero essere tutti accentrati a quello di Fossa” spiega il sindaco di Goriano Sicoli, Rodolfo Marganelli, ma gli animi non sono dei migliori, nemmeno quelli dei suoi colleghi. Su 8 Utr in totale, infatti, in 7 si dicono contrari alla chiusura. “Gli uffici sono stati istituiti con legge Barca ed inoltre abbiamo fatto sacrifici enormi per ospitare queste strutture, mettendo a disposizione i locali comunali e anticipando diverse spese” come quelle di funzionamento, ad esempio, che al momento, però, ancora non vengono rimborsate. “Non trovo giusto che i comuni si sobbarchino gli oneri dei sacrifici e non gli onori delle medaglie” ha evidenziato Marganelli.
Dunque rientreranno a lavoro i tecnici ma con alle spalle un altro pensiero, quello di un anno di lavoro ancora non retribuito e su questo fare luce non sembra poi così facile, qualche notizia a riguardo forse c’è “ma è di natura ufficiosa, potrebbe non avere basi- si affretta Marganelli- e data la delicatezza della questione è meglio attendere informazioni ufficiali”. Una storia che si ripete quella dei ritardi nei pagamenti, pensare che all’inizio dell’estate scorsa non era stato saldato il 2016 tanto da condurre i sindaci di Sulmona e Goriano, insieme all’assessore regionale Gerosolimo, a chiedere un incontro al sottosegretario De Micheli che aveva offerto le più ampie rassicurazioni sui 450mila euro necessari a chiudere 2016 e 2017, quest’ultimo ancora in bianco, bloccato nel “labirinto della burocrazia”.
Simona Pace
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