“Se non vedete i miei manifesti è perché qualcuno me li strappa”. La denuncia arriva da Catia Puglielli, candidata consigliera regionale nella lista UDC, a sostegno della coalizione di centrodestra per Marco Marsilio presidente. I manifesti della candidata sono stati sfregiati e strappati sia nel Comune di Pacentro sia in quello di Raiano. Altri danni sulle immagini elettorali della Puglielli sarebbero stati rilevati anche a Sulmona, come ha spiegato la candidata. Un malcostume, quello di sfregiare i manifesti elettorali (siano di destra, centro o sinistra), che si ripropone ad ogni chiamata alle urne. La stessa Puglielli non vuole strumentalizzare l’accaduto, anzi tenta di sensibilizzare: “Non mi piace apparire come una persona che specula su questa situazione. E’ una brutta moda che ha preso piede negli anni e che va combattuta”.
“Ho deciso di condurre la mia campagna elettorale nel rispetto degli altri – spiega su Facebook – come ho sempre fatto nella mia vita. In ogni mio comizio riporto al centro dell’attenzione prima di tutto l’importanza del diritto al voto e la consapevolezza che si sta votando per il bene della città. Il candidato in questo momento è come un vostro figlio che ha fatto tanti sacrifici per la vostra città e per il quale voi dovreste pretendere che il merito vada premiato”.
Strappati anche i manifesti elettorali di Roberto Donatelli (sempre UDC) e Antonietta La Porta (Forza Italia), affissi in località Vallelarga. I candidati diventano così bersaglio, e l’utilità del manifesto svanisce. Così come è svanita la reale necessità, per gli elettori, di essere sommersi di santini elettorali che il più delle volte finiscono gettati lungo le strade, neanche fossero coriandoli per carnevale. In piena transizione ecologica e digitale, la reale domande è quanto sia necessario spendere e spandere per i quadratini di carta plastificati con foto a mezzobusto.
Si può parlare dell’utilità per l’anziano, che porta il santino del candidato dentro al seggio assieme alla scheda e alla matita copiativa, per non sbagliare la preferenza. Si può anche pensare a chi i santini li colleziona, come Daria Morgendorffer di Montesilvano, invitata a Propaganda Live per parlare di questa sua “passione”. La sensazione, però, camminando lungo le strade sulmonesi, è quella di un prezzo alto da pagare per le tesserine con foto e slogan. Sia per i candidati (in termini economici) sia per l’ambiente (in termini ecologici). Colpa soprattutto dei cittadini, che invece di “riciclare” il talloncino, preferiscono buttarlo appena gli viene consegnato. Nulla, però, in confronto alla trovata del candidato leghista Leo Battaglia, che nel 2021 ebbe la geniale idea di lanciare da un elicottero bustine di plastica contenenti mascherine chirurgiche e i propri santini. Peccato che quella pioggia di plastica nell’Alto Jonio cosentino finì nei mari calabresi, con un danno ambientale inqualificabile.
Meglio affidarsi ai social, dunque. Colpi a suon di like a commenti con cuori e gif animate sotto i santini che da carta si fanno Jpeg. L’insistenza nel propinarli agli elettori, però, non cambia. Che sia piazza Garibaldi o la piazza virtuale di Facebook. Tutti i venti candidati peligni o altosangrini hanno da tempo aggiornato la propria immagine del profilo. Da Scoccia a Di Bartolo, da D’Andrea ad Angelilli: quasi nessuno ha perso tempo nel mettersi in una posa fiera e rassicurante, con a fianco il simbolo della propria lista. L’unico che non ha ancora ceduto è il candidato della Lega Paolo Salutari, mentre Elisabetta Bianchi ha dato priorità al simbolo della lista (Per Marsilio Presidente, barrato e utilizzato come immagine del profilo).
I santini virtuali da giorni tempestano le TL dei social o le chat degli elettori. Sul pc l’immagine può essere buttata nel cestino del desktop. Non sarà come riciclare, ma almeno non inquina.
Cara Katia, tu fai parte “purtroppo” di quelle persone che in qualche modo ce l’ hanno fatta. Realizzata nel lavoro, nella vita privata, impegnata negli eventi socio-cultari, impegnata ad aiutare i malati e adesso impegnata in politica. Cosa si può dire a quelli che strappano i tuoi manifesti?
Se l’ invidia fosse febbre, tutto il mondo ce l’ avrebbe……
La situazione CUP a che punto è??? Chiedo per mio nonno
la trovata del candidato leghista Leo Battaglia, che nel 2021 ebbe la geniale idea di lanciare da un elicottero bustine di plastica contenenti mascherine chirurgiche e i propri santini. Peccato che quella pioggia di plastica nell’Alto Jonio cosentino finì nei mari calabresi, con un danno ambientale inqualificabile.
Ennesima dimostrazione dell’intelligenza degli esponenti di questo partito 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣