L’Enel ha chiesto, e si è vista accordare dal Ministero dell’Ambiente, una nuova sospensione del procedimento fino al 31 agosto 2024 per modificare il progetto e svolgere rilievi e indagini Pizzone II, il progetto di una stazione di pompaggio che Enel Green Power vorrebbe realizzare nelle Mainarde al confine tra Abruzzo e Molise.
Una storia che sembrava ormai archiviata dopo il “no”, secco, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La società energetica, lo scorso settembre, ha infatti chiesto al ministero di sospendere la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) in quanto per approfondire ulteriormente le osservazioni e le proposte di enti e stakeholder locali per proseguire con le integrazioni che già sta apportando alla documentazione sulla base degli incontri in corso con il territorio.
La proroga concessa dal Ministero è di 231 giorni che, sommati alla prima proroga chiesta il 13 settembre, fanno un totale di 353 giorni.
“Riteniamo – scrive il Coordinamento No Pizzone II – che l’ulteriore sospensione sia contraria alle norme che disciplinano il procedimento di V.I.A. (Valutazione d’impatto ambientale) per i progetti ricadenti nel PNIEC-PNRR nell’ambito dei quali i giorni di sospensione massimi previsti sono 120 come recita in maniera inequivocabile l’art.24 del Testo Unico dell’Ambiente che alleghiamo, pena, secondo la norma, l’obbligatoria archiviazione del progetto in mancanza della documentazione.
Tra l’altro l’Ente Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, autorità con competenze ambientali, ha dichiarato il progetto improcedibile. Pertanto il ministero avrebbe quindi dovuto semplicemente archiviare definitivamente il procedimento visto che le norme generali della pubblica amministrazione vietano di appesantire inutilmente i procedimenti amministrativi.
Il coordinamento “No Pizzone ii” stigmatizza quindi quanto fatto dal Ministero nello sfidare le prescrizioni normative in vigore. “Di fronte al comportamento del Ministero dell’Ambiente, su cui ci riserviamo di agire nelle sedi opportune, anche impugnando gli atti illegittimi, siamo noi a invitare l’Enel a ritirare definitivamente il progetto Pizzone II”.
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