Bisognerà sfoltire un po’ di verde pubblico: quattro-cinque metri lineari della villetta comunale da sacrificare per consentire l’ingresso dei mezzi di soccorso alla porta carrabile della caserma Battisti che, d’altronde, andrà ad ospitare la caserma dei vigili del fuoco, i carabinieri-forestali, la protezione civile e forse anche la guardia di finanza.
Un’operazione che, in verità, andrà a snaturare la sagoma del giardino pubblico che, però, vedrà recuperati spazi verdi sul retro, tra via Monte Grappa e via Diaz, dove dovrà essere realizzato anche un passaggio pedonale.
Poi via le mura di cinta della caserma e le costruzioni presenti (compresa la cappella), ad eccezione della cosiddetta palazzina comando sul fronte di via Mazzini che è di proprietà del Demanio (e che ospiterà i citati uffici).
Un passaggio pedonale sarà realizzato anche al centro dell’attuale piazzale recintato, dove sorgeranno una fermata-terminal bus turistici con pensilina intelligente, un’area wifi, un info point, bagni pubblici e, dove si trovano attualmente le mura, parcheggi per auto.
Il progetto fa parte di una delle schede di indirizzo elaborate dall’architetto Luigi La Civita per conto del Comune che, per il momento, ha affidato un paio di giorni fa al professionista anche un incarico di supporto al Rup proprio per la trasformazione della caserma Cesare Battisti.
La Civita dovrà fare rilievi, predisporre elaborati in dettaglio, redigere graficamente gli elaborati progettuali per un intervento di 2 milioni di euro, in gran parte finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (1,6 milioni di euro) e dalla Regione (325mila euro), con il Comune che si farà carico solo di una spesa di 74mila euro. I soldi stanziati, però, non riguarderanno l’intero recupero dell’area che, d’altronde, deve passare anche burocraticamente per la proposta al progetto esecutivo, tanto più che non è conforme al Piano regolatore generale e che per questo avrà bisogno di una variante da approvare in consiglio.
Un progetto, quello complessivo, che avrà bisogno anche di ulteriori fondi, che dovrà essere il Comune a reperire in qualche modo: 200mila euro la cifra stimata per gli interventi aggiuntivi che comprendono il recupero a verde oltre che della parte ad est della caserma, anche quella ad ovest, ovvero i giardini della scuola Masciangioli e quelli di valorizzazione di Porta Napoli, dove il parcheggio all’incrocio con la circonvallazione orientale dovrà essere sostituito da verde pubblico per permettere la fruizione visiva del monumento, anche con una più generale riqualificazione delle strade con una pavimentazione di sampietrini che colleghi non solo idealmente tutta la zona con la città dentro le mura.
Nell’attesa il primo passo sarà quello di una sfoltita alla cosiddetta “villetta”.
Speriamo che non passino 12 anni per la realizzazione dell’opera come è successo per via Turati…
Se fossero 12 anni sarebbe un successo…. considerando Sulmona