Prevenzione e gestione delle emergenze, ora più che mai torna l’esigenza di un polo regionale in Valle Peligna

Il progetto, quello del 2000, è su tutti i tavoli che contano sia delle amministrazioni locali (comuni e provincia) sia di quelli nazionali come la scrivania del ministro Delrio e Pinotti. A mancare all’appello è il tassello fondamentale, quello della Regione, l’unica deputata a battersi a riguardo, dove anche ai bei tempi andati il tutto era stato presentato per essere si accolto, ma trasferito all’Aquila. Si tratta del progetto sul polo strategico regionale per la prevenzione e la gestione delle emergenze, un centro complesso di protezione civile completo dalla A alla Z e con corsi di formazione come quello di “disaster manager” e quello dei pompieri paracadutisti, corpo presente solo in Canada al momento e che nell’emergenza incendio sul Morrone avrebbe potuto fare la differenza. Tra i tecnici che hanno presentato il progetto e il Comitato Cittadini Valle Futuro sono 17anni che se ne parla, ed ora l’argomento, viste le sempre più numerose emergenze, diventa sempre più impellente.

L’idea del Comitato, lo si sa bene, è quella di utilizzare il deposito di Monte San Cosimo, ma fino ad ora una richiesta ufficiale da parte della Regione al ministero della Difesa non è mai arrivata; come neanche al primo ministro Gentiloni, il quale ha provveduto a rispondere al comitato (il 7 luglio scorso), che è la Regione ad avere la competenza su tale materia. Insomma, la Regione, il cui Consiglio in passato ha fatto propria la proposta, dovrebbe darsi una mossa.

Senza togliere nulla all’Aquila, l’idea di scegliere Sulmona non è casuale né frutto di qualche tipo di campanilismo, ma rappresenta un luogo centrale in Abruzzo e ben collegato con ferrovie ed autostrade. L’idea di tecnici e comitato, quindi, diventa quella di sensibilizzare di nuovo al tema di una organizzazione totale attraverso i media per i cittadini, ma soprattutto attraverso gli amministratori locali che dovranno far pressione in Regione. Il sindaco di Sulmona, Pratola ed il neo presidente della Provincia sembrano essere, per una volta, tutti d’accordo.

Per i fondi, si tratta di un bel po’ di soldini, si potrebbe pensare anche all’uso di una parte delle risorse sulle calamità naturali,  qualora la richiesta venisse accettata. Si stima che possano arrivare circa 370milioni di euro; bene, al polo regionale per la prevenzione e gestione delle emergenze basterebbe il 10 per cento. Un pensierino si potrebbe farlo insomma. Per non parlare poi dei corsi di formazione che andrebbero a creare un bell’indotto per il territorio e posti di lavoro.

Le ipotesi e le speranze sono tante, il primo passo è quello da fare in Regione dove si auspica che con l’appoggio di diversi consiglieri si possa presentare una proposta di legge, Gerosolimo d’altronde aveva già fatto inserire, mesi fa, l’idea tra le cose da fare sul e per il territorio.

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