Premio Majella, Lisa Ginzburg trionfa nella sezione narrativa

E’ la figlia d’arte Lisa Ginzburg ad aggiudicarsi il Premio della sezione Narrativa della XXVII edizione del Premio Parco Majella. Il trionfo è arrivato grazie all’opera Una piuma nascosta, edita da Rizzoli. D’altronde nelle vene della scrittrice scorre il sangue dei nonni Leone, saggista storico, e soprattutto Natalia che conobbe il successo con Lessico Familiare. Ad aggiudicarsi il Tholos iridato della sezione Poesia è il poeta Giuseppe Elio Ligotti, con la sua raccolta L’alga del tempo, Molesini Editore. Per la Saggistica il riconoscimento è andato a Luigi Alici per il libro Natura e persona nella crisi planetaria.

Non cambia la location della premiazione che da ventisette anni si svolge nel Comune di Abbateggio, grazie all’impegno dell’’Associazione “Alle falde della Majella”. I premi sono stati consegnati lo scorso sabato, durante la serata condotta dal direttore artistico del Premio, Marco Presutti, con la collaborazione attiva sul palco del presidente Antonio Di Marco.

Ad aprire la serata è stata la cerimonia alla memoria del giornalista Rai, scrittore e storico abruzzese, Franco Farias, con il premio ritirato dalla figlia Alessandra. Premio alla carriera per il giornalista Osvaldo Bevilaqua, mentre il libro Vola Italia è valso il Premio della Giuria Grammenos Mastrojeni .

Il libro inchiesta Il caso Bussi rapporto su un disastro ambientale, di Floriana Buccia, è stato premiato dal Presidente Antonio Di Marco.

Allo storico poliziotto amico di Fellini, Nicola Longo per l’opera Macaone un altro premio speciale della Giuria, per il racconto di una vita spesa al servizio dello Stato e della forza pubblica. Premio speciale della direzione artistica al libro dell’ambientalista Jacopo Angelini, Ambiente e monachesimo. Storia ed evoluzione degli habitat dell’Appennino umbro marchigiano, incentrato sullo sviluppo territoriale legato agli insediamenti religiosi.

Un commosso tributo è stato fatto ad Antonio Ascenzo, il maestro gelataio di San Valentino, pluricampione per la sua arte, scomparso di recente, consegnato al figlio presente in platea.

“Si chiude un’edizione davvero speciale, che con tutte le opere e gli autori che hanno partecipato, ci ha nuovamente concesso di aprire una finestra importante sull’ambiente, sull’importanza della tutela e sulla necessaria svolta della sostenibilità non solo a livello popolare, ma soprattutto istituzionale – commenta il presidente del Premio, Antonio Di Marco – . Ottime le opere premiate, di qualità anche i riconoscimenti che abbiamo voluto dare a degli amici speciali del Premio, specie a quelli che non ci sono più, come il giornalista Franco Farias e il nostro Antonio Ascenzo, che ci ha sempre accolto alla fine di ogni premiazione nella sua gelateria di San Valentino. Felice di aver ospitato una delle voci narranti più autorevoli e amate della televisione, come quella di Osvaldo Bevilacqua, premio a una carriera formidabile, fatta di trasmissioni su borghi e ambiente e di un impegno appassionato della bellezza che arriva dal nostro patrimonio architettonico, culturale e verde. Sia dai contenuti che hanno animato le opere, sia dai ruoli degli autori, appare sempre più chiara la necessità di un maggiore e più convinto impegno volto alla promozione di stili di vita più consapevoli, questo soprattutto da parte delle istituzioni. Da Abbateggio è partito un messaggio forte e chiaro: bisogna agire anche a livello istituzionale, usando gli strumenti che la legge, l’economia, l’urbanistica e l’architettura di ultima generazione offrono. Un’azione possibile, se ognuno, cittadini, enti locali e associazioni che mettono l’ambiente al centro dei propri obiettivi fa la sua parte, nel suo ambito. Voglio ringraziare tutti, a partire dalla nostra Giuria tecnica, che a ogni edizione fa un lavoro di ricerca accurato e di elevatissima qualità nella ricerca dei temi e nella scoperta di autori che trattano con particolari punti di vista il tema della sostenibilità e dell’ambiente. Grazie anche alla direzione artistica di Marco Presutti, che ha saputo dare al Premio il giusto taglio, trasformandolo in una vera e propria occasione di riflessione di tale esigenza di cambiamento e anche bravo presentatore della serata. Grazie anche alla giuria di lettori, che abbiamo voluto e coinvolto in questa edizione perché fosse anche più forte l’invito alla lettura, la promozione dei libri, cosa che facciamo ormai da quasi trent’anni con la stessa passione del primo giorno. Non ultimo il ringraziamento va all’organizzazione del Premio, riferimento per tutti e anche alla Protezione civile di Abbateggio che ha vegliato sulla serata perché tutto andasse per il meglio, consegnando al pubblico che ci segue sempre il messaggio di una cura che è quella che ha fatto diventare grande il Premio e la sua proposta”.

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