Un anno di reclusione ciascuno e una provvisionale sul risarcimento da quantificare in fase civile di 50mila euro: è questa la condanna che oggi il giudice Francesca Pinacchio ha comminato all’ex amministratore unico di Cogesa Vincenzo Margiotta e al responsabile della ditta Ambiente, Mauro Tirimacco, imputati di lesioni gravissime dopo che un operaio alle dipendenze della ditta precipitò dal tetto del Tmb di Cogesa durante una riparazione d’urgenza.
I fatti risalgono al 31 ottobre del 2018: il vento forte dei giorni precedenti aveva fatto scoperchiare il tetto dell’impianto di trattamento rifiuti e il Cogesa attivò una procedura d’urgenza per ripararlo. Sulla scrivania della partecipata arrivarono due preventivi: uno da circa 13mila euro e uno da poco più di 1500 euro. Il secondo, proposto da Ambiente, e che venne scelto da Cogesa, prevedeva l’uso di una piattaforma, anziché il montaggio di impalcature.
Quel pomeriggio, però, l’operaio addetto, un quarantaduenne rumeno, pensò di sganciarsi dall’imbragatura a cui era legato e per andare a fare pausa pranzo si incamminò sulle lamiere in vetroresina del tetto che cedettero facendolo precipitare per circa dieci metri.
Un volo devastante che provocò all’uomo gravissime conseguenze, tanto da farlo diventare tetraplegico. Sotto inchiesta erano così finiti Tirimacco per non aver preso le dovute precauzioni sul “cantiere” e Margiotta, accusato di non aver sottoscritto il documento di rischio (Duvri) che venne in realtà predisposto dal direttore dell’impianto.
Povero a chi ci capita !