Pratola ricostruita

La sindaca di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, esce dall’ex municipio con il sorriso: le impalcature e i teli che coprono l’edificio presto, verosimilmente ad inizio del prossimo anno, spariranno e l’immobile tornerà nella disponibilità della collettività. E’ il primo edificio pubblico a tornare sicuro dopo il terremoto del 2009: uno spazio, che prima ospitava gli uffici della polizia municipale, a cui bisognerà dare una nuova destinazione. Probabilmente di tipo sociale e culturale. Il paese si riprende quello che il sisma gli aveva tolto: un processo lungo, che non riguarda solo i beni pubblici, ma che negli ultimi anni ha avuto un’accelerata notevole.

Lo dice con orgoglio la Di Nino, nella settimana dedicata alla Protezione civile, con i numeri a portata di mano: “Dal 2017, da quando sono sindaca – spiega – abbiamo convogliato oltre 51 milioni di euro sulla ricostruzione post-sisma, con 60 aggregati totali, 41 dei quali con istruttorie concluse e finanziate. A queste si aggiungono 18 case singole e 5 condomini finanziati”.

I lavori in molti cantieri sono ancora in corso, anche se 6 aggregati hanno già smontato le impalcature riscoprendo in alcuni casi antichi portali e donando ai vicoli del paese un nuovo colpo d’occhio, oltre che edifici più sicuri. Ma il lavoro fatto è prossimo, come l’ex municipio, ad essere disvelato.

Fino al 2017 erano stati finanziati lavori per circa 5 milioni di euro, ma man mano che i fondi hanno preso il flusso di cassa, negli ultimi sette anni sono più che decuplicati.

“Un intero paese invaso da cantieri con oltre 40 ditte a lavoro e centinaia di operai. Oltre cento tra tecnici progettisti, direttori dei lavori e responsabili della sicurezza – continua la sindaca – un circuito virtuoso che ha alimentato economia diretta e tramite l’indotto, oltre ad aver messo in sicurezza il patrimonio immobiliare”.

Non è stato facile e neanche una passeggiata: ai 2,3 milioni di euro dirottati sull’ex municipio, ad esempio, si aggiungono altrettanti fondi destinati allo storico Palazzo Colella (uno dei più pregiati dal punto di vista storico e architettonico) dove i lavori di adeguamento sismico partiranno ad inizio del prossimo anno, grazie all’istruttoria da poco conclusa non senza difficoltà. L’aggregato di via IV novembre, infatti, di proprietà, tra l’altro, della Comunità montana peligna, è stato al centro di una lunga diatriba burocratica, facendo parte di un aggregato pubblico-privato difficile da comporre. La sindaca, in questo caso, ha commissariato l’aggregato e proceduto con ordinanza a istruire la pratica, ora finalmente con tutti i timbri in regola per trasformarsi in un cantiere.

Il prossimo sorriso, si augura la sindaca, se lo regalerà all’uscita di Palazzo Colella.

4 Commenti su "Pratola ricostruita"

  1. ANTONELLA DI NINO LA NUMERO 1!

    Bravissima, tenace.
    Poche chiacchiere e tanti risultati.

    Pratola dovrebbe votarla per acclamazione al terzo mandato.

  2. … porca miseria… a chi tanto ( Pratola) e a chi niente…
    P.S.
    Il terzo mandato lo può venire a fare tranquillamente a Sulmo Mihi patria est… ormai li abbiamo provati tutti bianco, rossi, verdi, gialli, mezzi neri e grigi… non ci resta che provare Antonella… fusse ca fusse la vorta bbona?

  3. Cadafató?!?!

  4. L'Avanguardista | 11 Ottobre 2024 at 22:50 | Rispondi

    Pratola non è mai stata distrutta. Qui c’è gente che ha lavorato una vita per aggiustare la propria casa, e questi si sono rifatti le case nuove gratuitamente. Per me andrebbero tutti in galera. Il terremoto ha dimostrato che chi lavora è un fesso. Ce ne andiamo via a gambe levate…!!! Mai più.

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