Continua a far discutere anche fuori dal consiglio comunale di Pratola Peligna la chiusura, oramai a oltranza, del Centro di Raccolto locale. I lucchetti ai cancelli dell’isola ecologica sono stati messi lo scorso 30 marzo. Alla base della chiusura prolungata ci sarebbero i lavori di manutenzione straordinaria sulla struttura, in particolar modo all’impianto elettrico della piattaforma in via Enopolio.
Uno stallo troppo lungo, che ha portato il consigliere civico, Enzo Margiotta, a richiedere all’AGIR la documentazione tecnica ed amministrativa illustrativa dei problemi riscontrati. Margiotta ha inoltrato un’interrogazione alla sindaca pratolana, Antonella Di Nino, che fa seguito a quella già redatta lo scorso giugno dagli esponenti del Partito Democratico. Le opposizioni vogliono vederci chiaro, visto che i punti all’oscuro sono diversi.
La piattaforma rimane chiusa solo al pubblico e non ai dipendenti della Diodoro Ecologia. “Perché i dipendenti di Diodoro ed i rifiuti continuano ad entrare ed uscire come se nulla fosse? – incalza Margiotta -. Perché noi cittadini non possiamo portare i rifiuti ed, invece, gli stessi rifiuti, raccolti a domicilio, possono entrare con i mezzi e dipendenti di Diodoro? Sull’argomento, peraltro, il Sindaco in Consiglio Comunale, oltre ad essersi alzata ed assentata per la maggior parte del tempo, lasciando solo il delegato all’Ambiente, nulla ha ritenuto di dire. Dalla discussione in Consiglio, mi è sembrato di capire, che si tratta, tra gli altri, di un problema di impermeabilizzazione del piazzale. Il rischio è lo sversamento di liquidi provenienti dai rifiuti depositati nei cassoni a cielo aperto, e non solo. Se così fosse, ma non lo sappiamo per una mancanza di trasparenza da parte della maggioranza, il centro di raccolta andrebbe chiuso non solo ai dipendenti della Diodoro ma anche e soprattutto all’ingresso dei rifiuti. Una semplice pioggia, in mancanza di una pavimentazione idonea e di pozzetti di decantazione, consentirebbe di riversare il contenuto di tonnellate di rifiuti nei terreni circostanti. Per inciso agricoli”.
bene,molto probabilmente i problemi sono tanti,irrisolti e tutti uguali,il cogesa insegna,Legalita’ per escire dalla palude, o no?
Musichiere dalla palude tu quando uscirai? Ti serve una mano?
Sono solo degli sciagurati assassini che continuano ad inquinare l’ambiente e avvelenare i cittadini.
Dovremmo essere tutelati ma nessun amministratore o politico ha le palle o la capacità di fare niente.
Sono appena cominciato gli incendi e c’è diossina per tutti in città con la benedizione del sindaco e vari altri enti inutili.
Forza Cogesa che peggio di così non può andare !!??
La tutela esiste solo per i politici e la magistratura incapace di agire
bene,bonificata,a mano, la maremma,strumenti,informazioni,mezzi,tecnologie,ecc, da vendere… nel fango,sabbia instabile c’e’ un signore, con numerosi procedimenti pendenti,casato incluso,le prime sentenze che dicono ? Legalita’ diffusa per uscire dai rifiuti,o no?
Musichiere la legalità diffusa vale anche per i procedimenti pendenti contro i signori all’estero diffamatori? Arriveranno le sentenze?
bene,certo che vale:ci sara’ pure un giudice a Berlino, le sentenze, arrivano sempre,nulla da rimproverarmi: male non fare,paura non avere…La superbia ando’ a cavallo e torno’ a piedi,i fatti sono sotto la luce del sole,la realta’ purtroppo (dispiace) dice di condanne,responsabilita’? Sono un semplice,umile Cittadino, che partecipa alla vita pubblica/amministrativa,attento al rispetto delle regole del vivere civile,innanzitutto Legalita’,primo nei valori e principi di riferimento,quindi…il saggio e’ calmo e non orgoglioso.Arriva senza partire.Vede senza guardare.Fa senza fare.Sono seduto sul fiume…Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,o no?
Cornelio è sempre il top