“Siamo al fianco delle popolazioni montane della Majella al sit-in di protesta presso Pacentro davanti ai blocchi della SR487, che insieme alla SP54 e alla SP12, anch’esse chiuse, dovrebbero garantire l’accesso ad uno fra i Parchi più belli d’Europa”. Potere al Popolo Valle Peligna lo spiega a chiare lettere, anche oggi accanto dei cittadini “lasciando a casa le nostre bandiere per dare unica voce ai Comitati che da mesi si battono per la riapertura delle nostre strade”.
Il gruppo peligno non ci gira attorno e bacchetta il presidente Caruso e anche alcune esternazioni dei primi cittadini “attraverso le parole dei sindaci si sia voluta mettere in secondo piano la responsabilità politica di una catastrofe annunciata, puntando il dito invece verso l’incapacità tecnica del dirigente alla viabilità, che ha sicuramente il suo peso, ma certo in misura minore rispetto a quella che è di gran lunga la causa principale del progressivo degrado della viabilità nelle aree interne: l’inadeguatezza politico-amministrativa di un presidente che non ha la capacità né tantomeno la volontà di curare un territorio che dovrebbe invece saper tutelare e valorizzare”.
Solo un giorno prima della fatidica ordinanza di chiusura totale o parziale di oltre una ventina di strade in tutta la provincia, è stato approvato il bilancio per i prossimi tre anni, “bilancio che – sottolineano – non prevede alcun finanziamento per la messa in sicurezza della SP 54, il cui destino è secondo loro ormai segnato e all’interno del quale poco è stato previsto per la viabilità e il risanamento del territorio, assolutamente nulla per incentivare la mobilità dolce e assecondare chi sempre più sceglie di muoversi camminando, in bici o preferisce le ferrovie turistiche per muoversi nel paesaggio e nella natura italiana”.
Potere al popolo incalza quando dice che l’ente abbia preferito stanziare fondi per una rotonda in Valle Peligna che di certo non aveva l’urgenza di esistere.“Si è preferito destinare parte del nostro patrimonio per il rifacimento del manto stradale per consentire il passaggio del Giro d’Italia, piuttosto che dare respiro a chi soffre della emarginazione voluta o procurata nelle nostre aree interne”.
L’interrogativo in conclusione è per il presidente Caruso “E’ più importante una gara ciclistica che il futuro anche se di una sola famiglia ?Vale di più fare il Nuovo Palazzo della Provincia o mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli?”
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