E’ purtroppo solo una conferma quella che arriva dal tampone eseguito sull’infermiera quarantenne di Sulmona in forza alla clinica San Raffaele: la donna è risultata infatti positiva al test del Covid e per questo è stata trasferita da Avezzano all’Aquila.
Un contagio, quello dell’infermiera, che preoccupa e non poco, visto il possibile focolaio che potrebbe essere maturato tra le mura della clinica dove altri sette sanitari sono in isolamento e dove si è in attesa del responso del tampone eseguito su una paziente che era stata trasferita in clinica il 10 marzo scorso dall’Humanitas di Bergamo. Paziente sottoposta con esito negativo a test il 3 marzo, ma nei confronti della quale l’esame non era stato ripetuto, nonostante l’insorgenza di alcuni sintomi febbrili. La donna, una settantaquattrenne di Teramo, era stata tra l’altro in visita all’ospedale di Sulmona l’11 marzo scorso e trasferita qui in ambulanza senza alcuna protezione. Dalla clinica San Raffaele, intanto, fanno sapere di essere ancora in attesa delle indicazione sulle misure da adottare, oltre a quelle già prese in via precauzionale. E’ probabile che almeno gli altri sette operatori che sono entrati a contatto con la paziente proveniente da Bergamo saranno, almeno loro, sottoposti a tampone nelle prossime ore.
Intanto all’ospedale di Sulmona questa notte verso le 3 è stato trasferito un altro paziente Covid da altro presidio, dopo quello trasferito ieri verso le 21. E’ la conferma che l’ospedale Annunziata, nonostante le proteste dei sindaci, è stato ormai “marchiato” come Covid, nonostante questa classificazione non rientri nei provvedimenti adottati formalmente.
Questa mattina, poi, l’altro sulmonese positivo al test, il cinquantacinquenne dipendente Saca, è stato trasferito ad Avezzano nel reparto di malattie infettive. Si attendono i risultati dei tamponi eseguiti sui suoi familiari, tre in tutto, che comunque da diversi giorni sono chiusi in casa.
Come fate a sapere tutte queste cose? se poi manco il personale ne è a conoscenza in maniera ufficiale!
Quoto appieno Renzo…
Non deve tirarsi indietro se è pronto per gestire la situazione! Quindi ora le faccio una domanda, il nostro ospedale ha mezzi e dispositivi per garantire questo e in particolare tutelare la salute dei propri operatori e dei degenti? Altrimenti è solo carne da macello
Fatemi capire, prendono una paziente da Bergamo e la direzione sanitaria non si preoccupa di fare un secondo test nonostante i sintomi? Dal 3 marzo si ricordano solo ora? Ma dove ca@@o stiamo! Deve intervenire la magistratura!
Carissimo Renzo lo sa che adesso la sala rianimazione è inaccessibile sia per i pazienti dei reparti che per le emergenze esterne? Quindi aiutiamo 2 malati senza attrezzature e mandiamo tutto il comprensorio di malati no covid ad Avezzano….ci sono malati che necessitano di cure ogni giorno pur non essendo positivi al covid e adesso devono solo sperare di resistere al viaggio fino ad Avezzano? Senza parlare dei numeri dei contagi che crescerà a dismisura vista l’inadeguatezza del nostro ospedale ad affrontare un’emergenza simile….spero che nessuno dei suoi parenti sia colpito da infarto o che abbia bisogno di essere rianimato perché altrimenti incominci a dargli l’ultimo saluto….come diceva mio nonno: che sci’ccis’l’ignoranza….
a renzo ma che stai a di
Cupolino, il suo intervento è veramente ai limiti tra il vergognoso ed il tarpano. Per prima cosa non esiste il malato di serie A e di serie B, gli ospedali sono costruiti e mantenuti con i soldi di TUTTI gli italiani e pertanto devono servire tutta la popolazione e non i parenti suoi o di altri. punto secondo per la sua zucca vuota appena ci sarà un caso Covid tra i Sulmonesi (e ci sono) li mandiamo fuori ? lei e gli altri tarpani con la scusa di preservare il presidio ospedaliero in realtà celate la Vostra paura di dover cedere il Vostro posto ad altri pazienti. magari stasera accendete anche la tv e vedete la messa del Papa. battetevi in petto. tarpani.
Ma cosa sta dicento! la realtà è un’altra! L’Ospedale di Sulmona ha attrezzature, dai macchinari ai DPI per affrontare un’emergenza del genere???? ha personale addestrato ad affrontare una guerra simile? non si tratta di lasciare un posto per un covid sulmonese, perché stia certo che anche quello dovrà essere spostato presso una struttura sanitaria strutturata e formata per determinate patologie!
Medici, infermieri, OSS, tutti gli operatori della Sanità PUBBLICA lanciati allo sbaraglio senza neanche i guanti di ricambio. Mi raccomando sotto elezioni però tutti a battere le mani sotto il palco!