Nel 2022 la Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.
Lo sforzo del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Abruzzo nel 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori. In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata dal C.N.C.P.O. (CentroNazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online) sono stati trattati complessivamente 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di persone tratte in arresto di circa il +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.
Per quanto concerne l’attività del C.O.S.C. Abruzzo sono state arrestate 35 persone a seguito di 156.210 indagati. Sono stati sequestrati 9.896 apparti informatici ed effettuati 71.007.000 monitoraggi internet.
Per quanto concerne l’attività del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Abruzzo in materia di contrasto alla pedopornografia, nel gennaio 2022 è stata eseguita una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 27enne della provincia de L’Aquila poiché responsabile di atti sessuali con minore e produzione di materiale pedopornografico. Ad agosto il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Pescara arrestava in flagranza di reato un 25enne della provincia de L’Aquila poiché responsabile di detenzione i ingente materiale pedopornografico. A seguito di una perquisizione domiciliare venivano rinvenute oltre 10.000 file immagini e video ritraenti minori abusati o in atteggiamenti pornografici.
A ottobre, sempre il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Pescara ha concluso l’operazione “POISON”, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni de L’Aquila. L’indagine è scaturita su impulso del CNCPO a seguito di una segnalazione del Servizio Emergenza Infanzia 114, relativa alla condivisione, su gruppi social, oltre che di contenuti pedopornografici, anche di carattere zoofilo, necrofilo, scat, splatter, nonché di violenza estrema, apologia del nazismo/fascismo, atti sessuali estremi e mutilazioni, atti di crudeltà verso essere umani e animali, che ha interessato, nella fase esecutiva, diverse articolazioni territoriali della Specialità. All’esito delle attività sono stati denunciati in stato di libertà 7 minori per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico.
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