“Un’opera inutile” che verrà “revisionata”. E’ il nuovo ministro dell’Ambiente Sergio Costa a dichiararlo a Il Fatto Quotidiano in riferimento alla Trans Adriatic Pipeline (Tap) che risulterebbe ormai fuori da ogni logica rispetto alle reali esigenze degli italiani. Un gasdotto che dovrebbe, in base al progetto attuale, collegare l’Azerbaigian a Melendugno in Salento e risalire così lo stivale legandosi al metanodotto Sulmona-Foligno. Una luce si intravede così in fondo al “tubo” che in tanti sperano in Valle Peligna non venga mai poggiato, che insomma il progetto venga bloccato così come è pronta a fare d’altronde anche la Regione Abruzzo nel suo ricorso mettendo davanti la questione dell’uso civico di alcuni terreni che il tubo andrà ad attraversare.
Una speranza che abbraccia, a questo punto, anche il blocco della centrale Snam, la cui funzione in questa ipotesi verrebbe meno, mentre a Case Pente si effettuano carotaggi e gli interventi per dare corso all’opera procedono con una sorprendente celerità. Per la multinazionale del gas, probabilmente, il timore era un po’ quello che il nuovo governo potesse mettere un freno alla strategia che vorrebbe l’Italia una vera e propria hub del gas per l’Europa. Quella che è stata definita da qualcuno strategica a livello comunitario rasentando un po’ il paradosso vista la politica energetica dell’Ue che vorrebbe una certa inversione sull’uso delle fossili. Inversione politica che il nuovo governo Cinque Stelle-Lega sembra intenzionato a prendere in considerazione. Un punto imprescindibile per i grillini l’ambiente che sul territorio peligno ha visto forte l’attivismo della ormai senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo, da anni in prima linea nella lotta.
“Il fascicolo Tap è sul tavolo e lo stiamo affrontando” ha aggiunto il ministro. Non si perde tempo, insomma. Una dichiarazione che arriva, inoltre, all’indomani del ricorso contro la centrale presentato dai Comitati cittadini per l’Ambiente avvalendosi del supporto del Grig.
Simona Pace
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