Politica in divieto di sosta: cercasi numeri per la riapertura del parcheggio

L’urgenza, forse, è anche più immediata di quella del liceo classico, per il quale le opposizioni si sono concesse uno strappo “all’ostruzionismo”, permettendo di riunire le commissioni e approvare la variazione del Piano delle opere pubbliche. Perché, seppur da mesi e non da decenni, il problema della inagibilità del parcheggio coperto di Santa Chiara sta facendo impazzire traffico e residenti del centro storico.

Ora che il Comune ha individuato e scelto la strada per come uscire dal caos della chiusura, resasi necessaria il 10 agosto scorso per le carenze strutturali certificate dai vigili del fuoco, c’è infatti da superare uno scoglio burocratico che è anche politico.

Lo studio Petrella ha infatti consegnato il progetto di messa in sicurezza della struttura, diviso in due distinti step: il primo che interviene sulle situazioni gravi e di cui si occuperà il Comune e che permetterà di riaprire parzialmente il parcheggio (integralmente nei piani terra, al 50% nei due piani superiori), il secondo che invece prevede interventi minori dei quali, ha deliberato la giunta ieri, dovrà occuparsi il futuro gestore una volta definito il project financing.

Per fare i lavori e tornare a parcheggiare a Santa Chiara, con la disponibilità immediata di 300 posti auto, si dovrà però prima fare una variazione di bilancio: 150mila euro che il Comune ha già trovato, ma che dovranno essere calati sul bilancio. Per farlo, e qui lo scoglio politico, bisognerà però passare in consiglio e prima in commissione che, però, al momento, non ha neanche un presidente, oltre a non avere i numeri necessari con la maggioranza. “L’obiettivo è di portare la variazione al prossimo consiglio – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Casciani – in modo da fare poi un affidamento diretto e realizzare i lavori in poco più di due settimane”. I lavori in sé, infatti, non sono particolarmente complessi, perché si tratterà di realizzare una specie di imbragatura in acciaio nei circa trenta punti deboli. Non bisognerà insomma neanche fare opere di demolizione, ma il rischio è che l’impasse politica demolisca la speranza di tornare presto ad usufruire della struttura.

Il resto, per circa 200mila euro di lavori (60mila circa dei quali strutturali, ovvero le impermeabilizzazioni), lo farà il futuro gestore grazie al project financing con il quale il parcheggio sarà migliorato con gli accessi, gli ascensori, l’automazione delle sbarre di ingresso, la videosorveglianza e di conseguenza la possibilità di utilizzarlo H24.

Anche per parcheggiare l’auto, insomma, ci vuole un po’ di stabilità politica: il sindaco Di Piero si deve affrettare a “cambiare il disco orario” che sulle urgenze è vietata la sosta.

10 Commenti su "Politica in divieto di sosta: cercasi numeri per la riapertura del parcheggio"

  1. Spero vivamente si risolva il problema del parcheggio di Santa Chiara.
    La sua chiusura è un problema gravissimo per La città, sta ulteriormente isolando il centro della città e costringendo la gente a percorrere all’infinito le circonvallazioni nella speranza di un parcheggio alternativo (che non c’è).

  2. Il centro lo isolano per persone che non sanno rinunciare alla macchina anche quando inutile e guardando le soste selvagge a piazza Garibaldi tutto questo isolamento non si vede, il traffico di Sulmona è indecente viste le sue dimensioni, poi tutti a postare video foto dalla crocetta o di scalate corse e pedalate della domenica

    • Eccolo qua…
      Pietà… non ne possiamo più di queste paternali !
      Una città senza infrastrutture è una città morta,
      buona solo per le passeggiate il weekend
      Se vi piace la natura e la tranquillità compratevi una casa in campagna .
      La verità è che volete utilizzare il centro come il vostro giardino condominiale
      BASTA

      • E chi ha detto che non servono le infrastrutture?
        Siete voi che volete utilizzare il centro come il vostro parcheggio e come vetrina per le vostre macchine. Gente che si vanta di fare bici camminate in montagna che poi per fare 100 metri prende la macchina. Siamo ben oltre il ridicolo. Non è questione di natura ma di intelligenza e stupidità. Il traffico di Sulmona è irrealistico per la dimensione e il numero di abitanti. Se non si parte da questo dato di verità non si va da nessuna parte. Le infrastrutture servono ma per liberare il centro da voi che abusate della macchina. Si riapra il parcheggio e si chiuda piazza Garibaldi ma si restituisca alle famiglie ai bambini agli esercenti e non a prepotenti arroganti pigri atleti da social e della domenica.
        Ps se vi piace tanto la
        Macchina compratevi un casello o un autogrill. Basta lezioni e paternali da chi considera viva una città in base al traffico una città è viva se vivibile. Come tanti piccoli centri di Umbria Toscana insegnano e dove evidentemente la gente è meno ignorante meno pigra e anche più intelligente

  3. Tutte scuse per rimanere attaccati alle poltrone
    Se si cacciano Casciano e il sindaco il commissario ci mette 30 secondo a firmare un atto monocratico e i lavori del parcheggio partono

    • Se bastasse un commissario non avremmo più un sindaco a Sulmona | 7 Ottobre 2023 at 09:09 | Rispondi

      Il commissario nn può firmare na beata mazza…perché competono solo gli atti ordinari…ovvero pagare le bollette delle utenze gli stipendi e controllare che vengono a lavorare i dipendenti…difficilmente( mai) si assume l’onere di atti straordinari come la variazione di bilancio…

      • La legge dice che il commissario ha tutti i poteri, ordinari e straordinari, che normalmente sono assegnati a sindaco, giunta e consiglio comunale.

        Il commissario ha gli stessi poteri del sindaco e nessuna limitazione particolare.

        • Concretezza… | 7 Ottobre 2023 at 16:25 | Rispondi

          In quale film hai visto ciò? Dove ti risulta che un commissario può fare le variazioni di bilancio? Portami un esempio…(escluso per motivi sanitari e di sicurezza e ordine pubblico)…

  4. L’esempio è scritto nelle leggi della Repubblica italiana che bisognerebbe almeno leggere prima di sparare cavolate e retoriche da bar.

    Il commissario ha il compito di amministrare l’ente fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco, da tenersi nel primo turno elettorale utile previsto dalla legge (di solito in primavera).

    Durante il periodo di scioglimento, il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto che lo ha nominato; normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: sindaco, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica.

    Negli enti di maggiori dimensioni il commissario può essere affiancato da uno o più sub-commissari ai quali delega parte delle sue attribuzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*