Aspre critiche da parte del Presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, che esprime la preoccupazione dei Comuni abruzzesi sul contenuto della bozza del decreto interministeriale del MEF e del Ministero dell’Interno. La bozza va a definire le modalità di applicazione della spending review agli enti locali andando a tagliare risorse di parte corrente e penalizzando maggiormente proprio quei Comuni che hanno più progetti finanziati a valere sul PNRR. Una vera e propria contraddizione, che rischia di mettere in ginocchio numerosi enti locali.
“Ancora una volta il Governo cerca di fare cassa ai danni degli enti locali e in particolare dei Comuni, mettendo a rischio la riuscita del PNRR e contraddicendone la filosofia, incurante dell’imponente lavoro di programmazione e progettazione messo in campo dalle amministrazioni locali per dare risposte ai cittadini. Ci auguriamo che il Governo torni indietro sulle modalità di applicazione della spending review, perché calcolare il 50% del taglio agli enti locali in proporzione ai contributi assegnati a ciascun ente dal PNRR vuol dire trasformare in cattedrali nel deserto le opere realizzate grazie ai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza”.
“In questo modo si svuotano completamente i progetti finanziati con i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza – conclude D’Alberto – che una volta realizzati non avranno le gambe per camminare. Dopo la reintroduzione dei tagli a carico degli enti locali, già di per sé pesanti, si sceglie una modalità di applicazione di quegli stessi tagli che va a penalizzare gli enti più virtuosi. In un momento in cui sarebbe necessario rendere strutturali i fondi per i Comuni, in cui è essenziale riconoscerne il ruolo di primo erogatore di servizi ai cittadini, il Governo va in direzione ostinatamente contraria. Ci auguriamo che torni sui propri passi e siamo pronti a tutte le azioni necessarie a tutelare i nostri territori e le nostre comunità”.
D’Alberto segue sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Anci nazionale, Antonio Decaro. Il sindaco di Bari proprio nella giornata di ieri aveva parlato di scelta “assurda e paradossale” da parte del Governo. La bozza prevede metà dei tagli misurata in proporzione alle risorse del Pnrr assegnate a ogni amministrazione alla fine del 2023. In poche parole, chi ha più progetti finanziati dal Piano subisce tagli maggiori. Quest’anno, il conto a carico di Comuni, Città e Province è di 250 milioni, ma fa parte di una cura che fino al 2028 vale 1,25 miliardi.
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