E’ l’ennesima “cattiva notizia” quella apparsa ieri sulla stampa pugliese. Parla di un mastodontico finanziamento della Bers (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) sul progetto Tap. Si tratta di ben 500milioni di euro da elargire in favore del gasdotto, stanziamento votato anche da Filippo Giansante, rappresentante italiano nella banca, sotto indicazione del ministero dell’Economia e delle Finanze. Una ulteriore evoluzione nella storia che si pone in totale contrasto con la politica a tutela dell’ambiente messa sul tavolo dai Cinque Stelle durante la campagna elettorale. Il secondo passo falso, nei fatti, dopo l’approvazione tramite decreto ministeriale del gasdotto abruzzese Larino-Chieti. Insomma, qui rispetto alle speranze che avevano animato gli attivisti a seguito delle dichiarazioni del ministro all’Ambiente Costa si stanno facendo passetti indietro. Si grida al tradimento.
Il ministro per il sud Barbara Lezzi ha cercato di chiarire la posizione pentastellata su Facebook ricordando come il movimento non ritenga strategica l’opera, ma che ora si trova al governo con un’altra forza politica dunque, scrive: “Al fine di onorare l’impegno assunto con il resto della maggioranza, dovrà eseguire una dettagliata, puntuale e approfondita analisi costi benefici e convocare il comitato di conciliazione come previsto dal contratto di governo che, ricordo, è stato ratificato dalla maggioranza degli iscritti”. In mancanza di nuove decisioni, insomma, il ministero Economia e Finanza deve “onorare il trattato ereditato che impegna l’Italia ad agevolare autorizzazioni e ad agire in tutte le forme per non ostacolare l’opera”. E chissà se queste nuove decisioni arriveranno mai.
E questo si ripercuote, è ovvio, sugli animi degli attivisti abruzzesi in prima linea contro il metanodotto Snam Sulmona-Foligno e centrale di compressione a spinta di Case Pente a Sulmona perché, come spiegato più volte, tutti i progetti dei gasdotti, siti di stoccaggio e centrali mirano ad un’unica grande opera che fa dell’Italia un’area di passaggio del gas verso i paesi del nord Europa. Nessun legame ci sarebbe con il fabbisogno reale di energia fossile al momento in Italia. Aspettare è la parola d’ordine per Augusto De Sanctis, esponente No Hub, perché solo dal comitato di conciliazione si può tracciare una posizione. E se la Tap prosegue perché si tratta di un’opera nei fatti avviata, “Per il gasdotto Larino-Chieti abbiamo chiesto delucidazioni. Aspetteremo ancora qualche giorno e poi prenderemo atto della risposta o meno”. In tutto questo contesto la Valle Peligna, che pare così lontana, c’è dentro con tutte le scarpe.
Simona Pace
Grazie,prego,vuol ballare con SNAM, preferisco di No. Ho votato 5Stelle per le promesse sull’ambiente e la sua tutela.Le ultime scelte di governo peseranno pesantemente sull’ambiente, Abruzzo compreso e pesantemente nelle vite dei cittadini, compreso la mia. Alle prossime elezioni ballero’ da sola. E pensare che volevo iscrivermi alle 5Stelle.I soldi europei e quindi anche i nostri non dovrebbero essere usati per le fonti rinnovabili?