Pilastro della cultura abruzzese, se ne va Ottaviano Giannangeli

Se ne è andato presto questa mattina Ottaviano Giannangeli, pilastro della cultura in Abruzzo, poeta, scrittore, critico letterario e molto altro ancora. Giannangeli ha salutato questa terra all’età di 94 anni lasciando in eredità importanti lavori e i frutti di attività intraprese durante la sua vita. Con la laurea in lettere, conseguita nel 1947 presso l’università di Firenze, inizia ad insegnare nelle scuole medie e superiori fino ad entrare poi all’interno dell’università di Chieti. Nato a Raiano nel 1923, dove ha vissuto anche i suoi ultimi giorni, Giannangeli si ricorda per le numerose iniziative che danno ancora lustro al suo paese e alla cultura abruzzese in generale.

Fu tra quelli che fondarono la maggiolata abruzzese, una serie di manifestazioni folcloristiche tra le quali si festeggia ancora la Sagra delle Ciliegie di Raiano, notoriamente una degli eventi più antichi del territorio; fondò “Dimensioni. Rivista abruzzese di cultura e d’arte”; è tra quelli che hanno dato vita al premio nazionale di poesia dialettale di Lanciano. Riconosciuto dal panorama culturale nazionale tra i maggiori esponenti della cultura regionale del secondo Novecento che ha contribuito a far conoscere la sua Raiano e l’abruzzo intero ad u panorama molto ampio, nazionale ed internazionale.

Importante il suo studio critico sulle poesie di Eugenio Montale che lodò Giannageli per l’analisi raccolta in “Il significante metrico in Montale”, apparso proprio su Dimensioni, come testimonia  anche una lettera del  1970 quando Montale scrisse  a Giannangeli per congratularsi del suo lavoro (“Metrica e Significato in D’Annunzio e Montale”).

La sua attività venne riconosciuta attraverso diversi premi. Ottaviano Giannangeli lascia così un patrimonio di forte spessore culturale, anche per il suo lavoro di dialettologo e poeta dialettologo, un ricordo vivo sui suoi allievi. Il feretro è esposto nella biblioteca di casa Giannangeli a Raiano. L’ultimo saluto ci sarà domani, alle ore 15, nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Raiano.

3 Commenti su "Pilastro della cultura abruzzese, se ne va Ottaviano Giannangeli"

  1. Ero presente ad un convegno celebrativo dei 90anni del prof.Giannamgeli. Ricordo quando il prof.Gianni oliva,filologo e storico della letteratura italiana e collega all’insegnamento universitario del prof.Giannangeli, disse: in questa regione sono rimaste solo “le rimanenze”.Riferendosi agli uomini di cultura. Ecco, rimanenze,non nel senso che si potrebbe capire, ma di gente di cultura rimaste radicate nel territorio da non dover abbandonare. Si riferiva soprattutto al prof.Ottaviano Giannangeli, uomo di grande spessore culturale, che si era dedicato a “cantare”, la sua gente ,le sue origini,le sue radici. Sarebbe stato per lui, molto più agevole lasciare la sua terra per cercare maggior gloria in altri lidi ed a contatto con l’entourage letterario e poetico. Invece ha preferito restare per far sentire la sua voce. E’ stato poeta sensibile ,il poeta contadino ,come qualcuno lo ha definito, il poeta del tempo che passa ,come si capisce dalle sue poesie,ricolme di struggente nostalgia per quel passato mai dimenticato, da cui traspare anche una dolce malinconia . Molti sono stati i suoi premi ottenuti nella poesia, saggistica e nella letteratura. Giannangeli ha insegnato prima di farlo all’università D’Annunzio,nelle scuole secondarie,anche al liceo classico di Sulmona. Tanti studenti lo ricordano con affetto per la sua innata simpatia. Tanti hanno cantato o ascoltato le sue canzoni abruzzesi,scritte in collaborazione con i migliori musicisti .A distanza di tempo ancora oggi i maggiori cori abruzzesi le cantano ,segno che sono sempre di grande attualità e suscitano emozioni e ricordi. Su Wikipedia c’è la sua biografia ed il suo curriculum. Quest’ultimo mi ha colpito per la sua produzione “kilometrica” . Da segnalare che il prof.Giannangeli, attento a lasciare sue testimonianze, oltre al suo ultimo lavoro,un corposo volume dove ha raccolto il meglio della sua produzione”Quando abitavo sulla terra”, ha lasciato anche una sua biblioteca con numerosi libri a lui appartenuti, ricavata da un suo locale, nella sua abitazione di Raiano e dove è stata approntata la camera ardente per l’ultimo saluto. Scompare con lui un vero protagonista della cultura locale e regionale nonché internazionale,un vero gigante che oserei dire irripetibile. Non omnis moriar multaque pars mei vitabit..(Orazio) .Resterà la sua orma,la sua opera a testimoniare la sua grandezza. Parce sepulto.

  2. GIANNI OLIVA (SIC).

  3. Poesia di O Giannangeli
    “LE RONDINI SONO PARTITE”.
    Sono rimasti il passero il fringuello
    il pettirosso, uccelli proletari.
    Li sentirò in inverno gracidare
    sotto il mio balconcino, nei nevati
    silenti, saltellanti di tra i rami
    stecchiti; li vedrò con le zampine
    fare piccole croci sulla terra,
    o col becco sugli appannati vetri
    chiedere almeno un uso di cucina
    agli uomini, o morire trucidati
    su tagliole che i bimbi hanno disposte
    in olocausto per la libertà.
    l cardellini in abiti di gala,
    in cuffia rossa e penne nere e gialle,
    saranno andati in visita alle rondini
    alle ville del Cairo e a Taormina.

    PER UN DOVEROSO RICORDO. UNA SUA POESIA, OVVERO UNA PENNELLATA D’AUTORE.

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