Piano sanitario regionale, Casini: “Il Pd ossessionato dalla mia persona”

Pronta risposta del sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, al Pd locale che aveva contestato al primo cittadino di aver ignorato la notizia della modifica del Piano sanitario regionale. Proprio il nuovo assetto permetterebbe a Sulmona di avere a disposizione un ospedale di I livello, salvando di conseguenza il Punto Nascita. “E’ tale l’ossessione per la sottoscritta – si legge nella nota ufficiale – da sembrare a questo punto personale, che pur di avere un pretesto per accusarmi, la dirigenza Pd locale arriva a lodare l’operato dell’attuale governo regionale di centrodestra e la consigliera regionale La Porta della Lega , in modo assolutamente innaturale, oltre che inopportuno, visto che la bozza di piano sanitario (la seconda informalmente circolata in queste settimane) attribuisce all’ospedale di Sulmona un’ etichetta di I livello priva però purtroppo di contenuti concreti, senza alcuna integrazione o riqualificazione di reparti, limitata alla promozione ad UOC delle sole Pediatria e Ginecologia collegate con il Punto Nascita”.

“Ancora una volta, mio malgrado – prosegue la Casini -, mi tocca rinfrescare la memoria al circolo locale rispetto al fatto che nel 2016 era il loro PD e il loro assessore (Silvio Paolucci ndr) alla sanità ad aver varato il piano sanitario e il nostro ospedale come struttura di Base, così come al governo c’era il Pd con il ministro Lorenzin autrice nel 2015 della riforma di riorganizzazione della rete ospedaliera con il Dm 70/2015. Eppure  non ricordo allora azioni serrate e soprattutto incisive contro la Regione a guida PD o il governo Renzi all’epoca alla guida nazionale. Dopo tanto rumore in anni di annunci, nessun coraggio nel fare una programmazione che ponga le basi di una vera riorganizzazione sanitaria, in ritardo di 3 anni, credibile e accoglibile dal Ministero in base all’attuale normativa.  Come ad esempio quello di istituire l’ospedale di I livello del centro Abruzzo riunendo gli ospedali di Sulmona, Popoli e Castel di Sangro per garantire numeri e qualità dei reparti compatibili con gli standard della legge attuale,  valorizzando le prerogative dei singoli nosocomi. Allora, nel 2016  si arginò l’espoliazione conservando tutti i reparti seppur con la riduzione di Unità Complesse dopo anni in cui non venivano fatti concorsi e rinnovati primari, cosa che in modo preoccupante sta accadendo anche oggi con 4 UOC su 5 senza primari e senza concorsi”.

Prosegue la Casini: “Ferma anche l’edilizia sanitaria con bloccati ormai al 2018 gli oltre 10 ml di euro (ex art 20 )  per la ristrutturazione della ex ala Bolino e demolizione dell’ala vecchia ormai non più sicura e la costruzione di un eliporto indispensabile per la caratterizzazione come ospedale per  la gestione dell’emergenza. C’è l’impressione che questa proposta sia una mossa arguta per arrivare a scavallare le prossime elezioni amministrative con una prevedibile bocciatura da parte del Ministero e comunque senza una reale soluzione per la sanità del centro Abruzzo. Invece di accusare e di sostenere i progetti del centrodestra – conclude la Casini – il Pd locale ci faccia sapere il proprio giudizio sull’ azione del precedente governo di centrosinistra e soprattutto vorremmo conoscere la loro visione attuale sull’argomento”. Su quest’ultimo punto, però, si potrebbe discutere perché già nel 2017 il Pd di Sulmona aveva evidenziato, a più riprese, la propria preoccupazione per la salvaguardia dell’ospedale sulmonese e, in particolar modo, del Punto Nascita; chiedendo già all’epoca un ospedale di I livello.

8 Commenti su "Piano sanitario regionale, Casini: “Il Pd ossessionato dalla mia persona”"

  1. L’ossessione (a sua detta) non è sulla sua persona, ma su quanto è riuscito a produrre di negativo per la città.
    Vuole e può forse vantarsi dell’avvenuta cancellazione dell’ospedale di 1° livello avallata dalla sua giunta?
    Caso unico in tutta la Regione se non anche nazionale!
    Non si faccia male più di quanto si è già fatta da sola.

  2. Carlo Piccone | 8 Giugno 2021 at 18:17 | Rispondi

    La signora dimentica che il circolo di Sulmona si è sempre battuto per la salvaguardia dell’ospedale sia politicamente, anche contro il nostro stesso partito, che amministrativamente con atti di Consiglio (sindacatura Ranalli) da noi promossi contro il declassamento a differenza sua che con il voto di una maggioranza asservita voto’ una delibera in cui accettava e rivendicava come un successo suo e dell’ex assessore 35 delibere l’ospedale di base aggiungendo tra l’altro di aver salvato il punto nascita, una bugia oggi tristemente evidentemente

  3. Dai dai anche oggi un giorno in meno a questa amministrazione

  4. Mamma me!!

  5. Ma la signora…..ancora non ha capito che ha solo collezionato FALLIMENTI, MACERIE, DEBITI, FARSA DELLE DIMISSIONI eccc… prima di toglie dai t….. meglio è per noi tutti….gli sono rimasti un paio di mesi si prenda il suo stipendio rimanga il silenzio che non c’è più niente da salvare.

  6. Domenico Capaldo | 8 Giugno 2021 at 22:57 | Rispondi

    Senza vergogna, il Pd locale dell’epoca era in mano al suo sodale Di Masci, la delibera di declassamento ad ospedale di base l’ha proposto e votato lei con la sua maggioranza, la Lorenzin all’epoca non era nel Pd ed infine la proposta della riunificazione del presidio ospedaliero di 1livello con Sulmona, Popoli e Castel di Sangro, l’ha fatto il Movimento Mo’ Bast che ha partecipato a queste battaglie invece di essere porta borse dei soliti noti…, tornate a casa, troppi i danni provocati !

  7. Sandro De Panfilis | 8 Giugno 2021 at 23:18 | Rispondi

    In completa confusione lei e chi le scrive i comunicati, cerca disperatamente di apparecchiare una plausibile campagna elettorale in vista delle prossime amministrative.
    Ma i disastri di questi quasi 5 anni delle sue numerose giunte sono incisi sulla pelle dei cittadini di Sulmona cui non basta certo raccontare negli ultimi mesi film che stanno solo nella testa della signora…

  8. Senza arte né parte | 9 Giugno 2021 at 07:51 | Rispondi

    Bye bye, sempre meno giorni all’alba di nuove elezioni.

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