Una programmazione desueta e dequalificata, Confesercenti frena le “visioni” del sindaco Annamaria Casini ispirate ai cosiddetti piani complessi: “Basta con le colate di cemento- grida l’organizzazione di categoria- e con l’attacco alle attività commerciali della città di Sulmona”. Quello che serve è “un serio piano di recupero urbano e del patrimonio immobiliare esistente”. In un periodo come quello attuale, insomma, a Confesercenti risulta alquanto strano puntare su “22mila metri quadrati di superficie residenziale e 3,5mila di superficie commerciale” perchè “significa innescare un effetto boomerang per l’intera popolazione di Sulmona e della Valle Peligna”. Una iniziativa che svaluta “ulteriormente gli immobili di tanti cittadini che hanno investito tutti i loro risparmi”.
Proposta bocciata dall’associazione che parla di recupero, soprattutto del centro storico, nelle strutture residenziali fuori e dentro le mura a partire da un piano attuativo “che individui le giuste politiche tendenti all’abbattimento delle imposte e tasse sugli immobili al fine di facilitare gli investimenti. In sostanza- aggiunge la Confesercenti-, vanno introdotti strumenti innovativi non più volti a governare la crescita quantitativa ma a promuovere la trasformazione qualitativa del patrimonio edilizio esistente. Tutto questo deve essere utile a definire interventi coordinati per migliorare l’assetto e la qualità dell’intero ambito urbano di Sulmona”.
S. P.
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