Pettorano sul Gizio, niente acqua nelle gallerie di captazione. Vallelarga a secco

La siccità non conosce stagioni. Lo sanno bene circa seicento cittadini di Pettorano sul Gizio, rimasti a secco nelle proprie abitazioni da 24 ore circa. Niente acqua all’interno delle gallerie di captazione, dovr normalmente vengono pompati dai 400 ai 500 litri al secondo. Nei tunnel, normalmente invasi da fiumi di acqua, resta un tappeto di fango e niente più, con una delle pompe installate ieri da Saca per risolvere il problema bloccata nella serata di ieri e, questa mattina, trovata bruciata perché senza pressione sufficiente.

L’acqua nella falde c’è, come spiega il primo cittadino di Pettorano sul Gizio, Antonio Carrara. Ma i due serbatoi ad altezza sorgente, uno in zona Conca e l’altro in zona Marciano, non hanno abbastanza pressione per pompare l’acqua. Anzi, non basta neanche andare ancora più a fondo per riempire le pompe. Ciò comporta, paradossalmente, l’arrivo dell’acqua correntr fino a Sulmona e Vittorito, ma neanche una goccia nelle frazioni pettoranesi. Saca sta correndo ai ripari, cercando una nuova pompa dall’esterno in grado di arrivare ancora più in profondità nei pozzi, per poter ripristinare la fruibilità dell’acqua.È l’unico modo per risolvere l’emergenza, mentre il sindaco di Pettorano annuncia la necessità di interventi strutturali.

“È impensabile che nel 2024 si resti senza acqua nelle abitazioni – spiega -. Serve un intervento di ammodernamento tecnologico, anche per avvisare in tempo situazioni al limite”. Il Comune, intanto, è corso ai ripari con la distribuzione porta a porta dell’acqua. Una mossa necessaria, visto l’alto numero di persone anziane e con problemi di deambulazione. Ma se da un lato si placa il problema della sete, dall’altro resta quello del riscaldamento con termosifoni spenti e il ricorso, per chi può, di camini e stufe.

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