Alpini, giovani volontari e piccoli aiutanti per raggiungere un comune obiettivo, quello di restituire alla natura il suo splendore. Con queste parole l’amministrazione comunale di Pescasseroli descrive l’iniziativa che ieri ha visto tanti volontari immergersi mani e piedi nelle acque del fiume Sangro per ripulirlo dai rifiuti che ogni anno deturpano un’area del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
“Anche se non è stato possibile fare una stima di rifiuti raccolti, abbiamo riempito una ventina di sacchi grandi da spazzatura” spiega la consigliera comunale Daniela Gentile che non riesce a nascondere la sua incredulità mista a dispiacere di fronte a rifiuti a dir poco inaspettati. Dalle classiche buste di plastica ai sacchetti vuoti di patatine, lattine di coca cola e persino alcuni scarti da ristorazione come cozze e vongole oltre a resti di materiale edile tra cui calcinacci, ferro, tubi e materiale elettrico.
Il tutto nelle acque di un fiume che scorre nel cuore di un’area protetta dove certo non mancano le indicazioni comportamentali prima fra tutte il classico “non gettare rifiuti per terra” al quale forse si dovrebbe aggiungere “e nemmeno in acqua”, se solo servisse a modificare le cattive abitudini di chi non ha rispetto per l’ambiente.
Oggi come ieri, come testimonano il pezzo di vetro del 1964 e uno sci degli anni ’70, in legno e lungo 2 metri e mezzo trovati nelle acque del Sangro dai volontari. Rifiuti che, racconta Filippo Marchetti di Salviamo l’Orso presente all’iniziativa, testimoniano forme di inciviltà “antica” per la quale una pulizia superficiale non è sufficiente perché “quando trascorre molto tempo i rifiuti si sedimentano e una volta ricoperti dal fango diventa impossibile vederli”.
“Non riesco a credere che nel 2024 ci siano ancora persone che gettano queste cose dentro un fiume” aggiunge Gentile a nome di un’amministrazione che nonostante la delusione per simili comportamenti continuerà a sensibilizzare cittadini e turisti. Anche grazie all’aiuto di chi la natura la ama e la rispetta come gli alpini, promotori dell’iniziativa svoltasi ieri che tramite la consigliera comunale hanno chiesto la collaborazione di Rewilding Appennines di cui fa parte la stessa Daniela Gentile e dell’associazione Salviamo L’Orso. Per un’azione congiunta il cui risvolto positivo oltre alla ripulitura del fiume è stata la grande partecipazione di “un mix di persone” che provenienti anche da Inghilterra, Svizzera, Germania, Spagna e Belgio hanno dato il loro prezioso contributo. Ad un’iniziativa che a Pescasseroli si rinnova ogni anno, di solito però solo lungo le sponde del fiume dove “l’anno scorso abbiamo trovato anche di peggio” conclude la consigliera Gentile.
A rovinare l’entusiasmo dei promotori e dei tanti volontari solo un po’ di amarezza di fronte all’inciviltà di chi pensa di poter gettare rifiuti, di qualsiasi tipo, in un fiume, all’interno di un Parco Nazionale per la cui tutela e salvaguardia forse ancora molto resta da fare.
Mi chiedo se abbiano fatto per tale.manifestazio e la Valutazione di incidenza ambientale… sai toccando il.letto del fiume…. gli ambientalisti dove sono???? Se per una camminata in trekking devo chiedere il nulla.osta ora tutti silenti??? Ambientalisti da salotto….