“Jamm’ mò”. Il nome è tutto un programma, ricorda quei moti che fecero rivoltare Sulmona dopo l’ennesima spoliazione, tanti anni fa, ma neanche troppi. Un tempo necessario a far rinascere il seme della “resistenza” alle nuove sottrazione a danno del territorio. Ieri si è ufficialmente costituita l’associazione che, con impegno, ha preso questo nome. E in effetti sono gli stessi appartenenti a spiegarlo: “Essa riprende nel suo nome i valori e la cultura di un popolo, qual è quello dell’Abruzzo mediano e per il quale, oggi più che mai, si sente il bisogno di vederne rilanciata l’identità”.
L’obiettivo del gruppo diventa così “promuovere e favorire progetti sociali, culturali e politici atti a realizzare il bene comune e cercherà di contribuire a migliorare la qualità della vita per i cittadini residenti (associati, e loro familiari o di terzi) nel territorio del Centro Abruzzo, interagendo con gli organi istituzionali a vari livelli”.
Uso delle competenze dei soci e attività di volontariato sono i mezzi attraverso i quali agire in settori come “servizi sociali, interventi e prestazioni sanitarie, prestazioni socio-sanitarie, educazione, istruzione e formazione professionale, interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente, interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ricerca scientifica di particolare interesse sociale, organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di particolare interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo,organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso, servizi strumentali ad enti del Terzo settore”.
Uomini e donne che abbracciano diverse professionalità e semplici cittadini pronti, a metà aprile, nel presentare la Carta dei Servizi, annuncia il presidente Giuseppe Massaro: “Vogliamo metterci immediatamente a disposizione della nostra comunità e offrire il nostro contributo fattivo per la spinosa vertenza che sta interessando la Clinica San Raffaele di Sulmona. Tale vertenza vede a rischio 14 unità lavorative e il ridimensionamento delle attività sanitarie con gravi conseguenze sia sui livelli occupazionali sia sui bisogni di salute dei cittadini”. E’ in programma, a riguardo, una raccolta firme. “Crediamo che questo nostro tempo caratterizzato prima dalla crisi economica, seguita dai tagli dei servizi essenziali, rappresenti l’anticamera di un disgregamento progressivo del tessuto sociale causa del conseguente spopolamento del Centro Abruzzo” conclude Massaro.
S. P.
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