I bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano, diceva Pablo Picasso. Peccato che qui di artistico ci sia davvero poco, anzi nulla perché sembra essere l’ennesima presa in giro nei confronti dell’elettorato e di un intero paese che si accinge ad andare alle urne per cambiare il destino di una delle tante zone colpite dai noti problemi delle aree interne.
Sì, perché il voto è una cosa seria e non scontata come ci ricordano i recenti fatti di cronaca. C’è chi nel mondo la propria preferenza non la può esprimere, o c’è chi ha dato la vita per permettere ad altri di poter recarsi in un seggio per provare a ribaltare il potere o anche solo per costruire un Paese migliore. Che a quanto pare può essere anche quello degli altri. Questo almeno si deduce leggendo il programma della lista “Finalmente noi” di Cocullo, i cui candidati sono sconosciuti in paese. Il loro programma elettorale che compare nell’albo pretorio del sito del Comune dei serpari è diviso in 16 punti, quasi tutti molto generici tranne uno, ovvero il quarto che recita “Realizzazione campo sportivo polivalente multi disciplinare a Collarmele”. Nel documento, firmato dal candidato sindaco Pasquale Giansante, nonché funzionario delle forze dell’ordine, compare il toponimo di un altro Comune. Insomma, o il candidato non conosce neanche il nome del paese nel quale aspira a diventare sindaco, o si candida a Cocullo per aiutare Collarmele, o, più verosimilmente, quel programma è un copia e incolla di un altro programma elettorale.
E infatti: andando indietro di un anno, alle elezioni 2020, viene fuori il programma elettorale di “Lista Beta”, presentatasi alle scorsa amministrative di Collarmele senza prendere neanche un voto (guardaunpo’). Ebbene, il programma presentato da Giansante per la corsa alla fascia tricolore a Cocullo è identico a quello presentato da “Lista Beta” nelle amministrative 2020 a Collarmele. Nemmeno una virgola cambiata, neanche il carattere e il corpo. Neanche il nome del Comune. Ora la domanda è lecita: quale contributo vogliono dare i candidati della lista “Finalmente noi” a Cocullo? La risposta sarebbe semplice, ma non tocca a noi darla. Anche perché non è l’unica lista ad aver presentato un programma plagiato. Infatti, il programma elettorale della lista “Nuova Era”, sempre candidata a Cocullo, sempre composta da sconosciuti in paese, sembra un rimpasto di quello presentato alle amministrative 2020 ancora a Collarmele per la lista “Abruzzo per Collarmele”, anch’essa uscita con 0 voti alle scorse elezioni (guardaunaltropo’).
L’Abruzzo di candidati in divisa, appartenenti alle diverse forze dell’ordine, ne ha visti tanti. Sono scesi in campo in paesi dove nessuno li conosce, e dove a fine tornata sono usciti spesso senza racimolare nessuna preferenza. Il tutto grazie al fatto che in paesi con meno di mille abitanti non è necessario raccogliere le firme utili per presentarsi come candidato. La candidatura come sindaco o consigliere comunale, di contro, consente loro di godere di un’aspettativa per tutta la durata della campagna elettorale. Retribuita e obbligatoria (secondo il principio che un candidato in divisa potrebbe usare la sua posizione professionale per intimidire gli elettori). Un mese tondo tondo esentati dal servizio, dove lo stipendio lo pagano le tasse dei contribuenti. L’unica accortezza è quella di non candidarsi nelle circoscrizioni elettorali in cui prestano servizio. Neanche l’obbligo morale di portare idee innovative. Tanto basta un click e un copia e incolla per godere di 30 giorni lontani dalla divisa, remunerati dalle casse statali e per sognare un nuovo campo sportivo a Collarmele.
Valerio Di Fonso
Lo scandalo risiede nella indolenza dei colli romani. In altre nazioni europee già da tempo hanno adottato adeguati riassetti amministrativi con che riflettono ul progresso dei tempi.In Grecia ((con una situazione finanziaria simile all’Italua) il piano Kallikratis che la mafia paradsitaria corruttiva e burocratica della politica italiana si ostina ad ignorare, lasciando in piedi queste entità minuscole in paesini ormai definibili trequarti circhi trequarti presepi trequarti residenze per anziani e trequarti centri psichiatrici aperti, ed abitati da vecchietti da repulsi e disagiati estetici e mentali, dove poi vanno in scena così mesti teatrini elettorali di impareggiabile tristezza. Le riforme amministrative e della polizia le debbono fare a Roma e non a Cocullo.Le responsabilità di questa vergogna intetnazionale per la nazione italiana sono a Roma e non a Cocullo.
Non conoscevo questo assurdo regolamento, che consente spreco di denaro pubblico a candidati più desiderosi di farsi una vacanza che di servire il proprio paese. Grazie a Di Fonso per aver colmato questa lacuna.
Grande articolo. Alla Beppe Viola! Complimenti
Leggo sul programma elettorale…: Feste Padronali… siamo sicuri sicuri che sia un errore di battitura?
GDS La responsabilità è di tutti, compresa la sua. Scegliamo noi chi ci rappresenta. Poi c’è la serietà e la correttezza che, primi, dovrebbero avere quelli che lo Stato lo rappresentano con una divisa. Provo un profondo disgusto.
Se cercate, questa lista è stata presentata altre volte.
I cittadini di Cocullo dovrebbero votarla in massa e poi pretendere l’attuazione del programma.