Il terzo ripensamento sulla via di Damasco è arrivato ieri dalla segreteria regionale del Pd che, bontà sua, ha concesso ai tre consiglieri comunali (Di Masci, Di Rienzo e Ranalli) di potersi costituire in gruppo sotto la bandiera Dem. “Un gruppo che porti avanti una linea di opposizione costruttiva nei confronti dell’amministrazione Casini – spiega il segretario regionale Marco Rapino – Alla consigliera comunale Roberta Salvati, cui ho chiesto di far parte della squadra dell’esecutivo regionale Pd con una responsabilità tematica, sarà riconosciuta piena autonomia di azione nell’ambito del mandato ricevuto dagli elettori”.
Insomma il Pd resta un po’ all’opposizione e un po’ in maggioranza, non sia mai scontentare qualcuno sotto elezioni o peggio rompere l’asse con Gerosolimo.
Tant’è che l’accordo è arrivato previa “penitenza”: “La segreteria regionale e la segreteria del circolo di Sulmona – continua la nota -, riconoscendo lo sforzo compiuto complessivamente dalla giunta regionale per la città di Sulmona e per la Valle Peligna e Alto Sangro, si sono impegnati ad una consultazione preventiva reciproca sui temi strategici relativi all’azione di governo regionale ricadenti nella città di Sulmona e nel suo comprensorio”. Di curioso, a parte la schizofrenia politica, c’è solo che non l’abbiano fatto finora.
L’articolo spiega chiaramente quale è il marasma che vive il circolo PD di Sulmona,quali l’assenza di una guida interna e la sua sudditanza dalle decisioni regionali imbastite dauna parte per la tenuta della giunta regionale e dall’altra per il mantenimento della roccaforte del “civismo peligno” (niente di più e niente di meno).
La vendita della stima personale, il mercato dell’accontentino di valenza “regionale”, ha al momento congelato tanto ma tanto tanto tanto… astio.
Alla fine, una città tenuta in scacco ed immobilizzata per interessi e gloria personale.
Quando si dice “E’ l’ora di dire basta”.
Ma sarà finita la battaglia in previsione delle elezioni politiche del prossimo anno?
Chissà!!!