Un solo candidato per la corsa alla segreteria provinciale del Partito Democratico e si tratta di Francesco Piacente, già vice del segretario provinciale uscente Mario Mazzetti e vice sindaco di Capistrello sotto la consiliatura di Antonino Lusi. Candidato unico, ma non unitario, non dal primo momento almeno, con diversi nomi che si sono rincorsi nelle ultime settimane. Ieri alle ore 20 scadeva il termine per la presentazione dei candidati ed è arrivato solo il suo nome. Adesso dal 12 al 22 ottobre inizierà la fase di discussione nei circoli ed entro il 29 ottobre si svolgerà l’assemblea provinciale che lo eleggerà segretario.
La convergenza su Piacente è stata graduale. Da subito è stato appoggiato dalla segreteria provinciale Pd, dalla maggioranza dei circoli e da una serie di “big” del partito fra cui Giuseppe Di Pangrazio, Americo Di Benedetto, Antonio De Crescentiis e Lorenza Panei della mozione Renzi, Michele Fina della mozione Orlando e da Giovanni D’Amico.
Nella fase precongressuale dunque lo schema delle mozioni è venuto meno, facendo prevalere gli assetti territoriali del partito con gli aquilani che propendevano per il segretario Pd aquilano Stefano Albano candidato per la mozione Orlando e con i dimasciani – che attualmente controllano il circolo Pd di Sulmona – che hanno provato a candidare all’interno della mozione Renzi, Maria Ciampaglione. L’ex consigliera comunale di Sulmona sarebbe stata fortemente voluta dal segretario regionale Pd Marco Rapino e dal governatore Luciano D’Alfonso in quella che sarebbe stata l’ennesima intromissione “pescarese” nelle decisioni del Pd aquilano.
Già ad inizio estate con la presentazione delle liste per le elezioni provinciali ci fu un trasbordo di uomini del Pd nella lista Provincia Insieme, facente riferimento all’assessore alle Aree interne Andrea Gerosolimo. In fase di costruzione delle liste infatti, Rapino e D’Alfonso, con uno schema ben collaudato, avevano provato a far convergere il Pd nella lista dell’assessore Gerosolimo, trovando però la netta opposizione della maggioranza dei circoli.
A ridosso delle elezioni poi arrivò addirittura l’endorsement di D’Alfonso per Angelo Caruso, candidato presidente di Provincia Insieme. In quell’occasione lo smemorato governatore non spese nemmeno una parola per la lista Pd, regolarmente candidata. A quelle elezioni seguì un duro comunicato del Pd provinciale che accusava “i Consiglieri regionali” rei di aver fatto perdere il partito. Lo stesso Piacente in quell’occasione, dalle proprie pagine social, si scagliava contro D’Alfonso e Rapino: “Non abbiamo accettato il piano condiviso ai più alti livelli regionali di sciogliere il nostro partito dentro un contenitore elettorale indistinto, un listone garante di equilibri e percorsi personali distanti, e per certi versi contrari, al sentire del territorio”.
Anche in occasione del congresso pareva di rivedere qualcosa di simile, con i dimasciani intenti a recuperare posizioni di potere all’interno del partito, spalleggiati dal segretario regionale, dal governatore e da forze “esterne”. Non è un segreto infatti che in piena fase precongressuale, Rapino fosse venuto a Sulmona per incontrare in sedi tutt’altro che partitiche, l’assessore Gerosolimo, il consigliere di opposizione di Sulmona Bruno Di Masci e il sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi alleato di Gerosolimo in Marsica. Il tema discusso in quell’incontro non è noto ma non è difficile immaginare che si parlasse della possibilità di eleggere la Ciampaglione.
Che interesse avrebbero avuto le tre parti nell’operazione è chiaro, ma bisogna allargare il focus della discussione per comprenderlo – sì perché al più tardi a febbraio si svolgeranno le elezioni politiche e nel Pd è iniziata la corsa alle candidature. Dunque Di Masci come detto avrebbe recuperato posizioni nel partito, D’Alfonso avrebbe piazzato un suo uomo e indebolito due territori rivali – Marsica e Aquilano – in fase di formazione dei listini bloccati per Camera e Senato e Gerosolimo?
Per comprendere la posizione dell’assessore alle Aree Interne bisogna fare un ulteriore focus, questa volta sulla legge elettorale in approvazione in Parlamento, il Rosatellum Bis che metterà il Pd davanti alla necessità di allearsi con liste civiche territoriali per drenare i voti del centro – Abruzzo Insieme, progetto messo in campo da Gerosolimo a quel punto diventerebbe un alleato naturale. Gerosolimo si sarebbe quindi ritrovato un Pd debole nell’aquilano dove avrebbe potuto fare incetta di voti.
Questa potrebbe certo essere fantapolitica, ma anche una solida realtà se pensiamo che “la bomba” del Pd sulmonese – che vede Roberta Salvati presidente del Pd cittadino in maggioranza e Di Masci all’opposizione – è esplosa solo quando il nome della Ciampaglione era già bello che sfumato, usando il casus belli della bretella ferroviaria, mentre la contraddizione di avere il Pd diviso in consiglio comunale va avanti dal primo giorno di consiliatura. Se la confusione non fosse abbastanza si aggiunga che la Salvati, presidente del Pd sulmonese è stata eletta dai dimasciani. Questo perché Di Masci in questo anno e più di amministrazione Casini non è mai stato veramente all’opposizione, ma si è ritirato in una zona intermedia in penombra, in attesa dell’arrivo delle scadenze congressuali del Pd e delle successive elezioni legislative.
L’accordo della “triade” è infine saltato anche se non se ne conosce il motivo. Nel frattempo quasi tutti i circoli del Pd, si erano compattati su Piacente. Così Rapino ha tentato l’ultima estrema manovra deviando gli oppositori a Piacente su Albano, ma il segretario regionale sembra essere stato davvero sfortunato perché non ne ha azzeccata una e quando negli ultimi giorni Albano e gli aquilani si sono resi conto che non c’erano i numeri per giocarsela al congresso, hanno ritirato la propria disponibilità.
Ecco che finalmente Piacente è diventato il “segretario unitario”, certo con qualche distinguo. Basta andare a ricercare fra i firmatari della candidatura congressuale di Piacente, dove ci sono diversi nomi dei circoli di Pacentro, Pratola Peligna, Corfinio, Raiano e solo un firmatario per il circolo di Sulmona: il segretario Sergio Dante. Una firma proforma, per poter dire di esserci stati nella candidatura, non certo di averla costruita sul campo. Il futuro segretario Piacente intanto non ha dubbi: “Sarò un segretario unitario e lavorerò per l’unità nel partito. La nostra gente ci chiede chiarezza, scelte coraggiose, buona politica. Possiamo vincere le sfide del futuro, ma abbiamo bisogno di rivendicare autonomia per avere forza e credibilità. Promuovere il rinnovamento senza colpi di spugna. Evitando inconsapevoli e ostentati unanimismi, costruire la vera unità nella dialettica delle idee.”.
Savino Monterisi
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