Pd, slitta la direzione regionale. Di Masci sfida i vertici: “Li aspetto al varco”

La settimana è passata e anche più, senza che la direzione regionale del Pd, come annunciato, si sia riunita “per decidere l’adozione delle misure più idonee alla gravità della situazione”. Forse, chissà, la “Santa Inquisizione” si riunirà venerdì prossimo, ma è sempre un forse, perché l’ira dei regionali sui tre consiglieri comunali che hanno aderito all’inciucio di palazzo San Francesco, “senza coinvolgere né la segreteria regionale né quella provinciale”, sembra essere scemata o almeno raffreddata.
E non certo per una mediazione tra le parti, perché Bruno Di Masci, il deus ex machina dell’accordo del branzino che ha rianimato l’amministrazione Casini, venerdì scorso in consiglio ha attaccato frontalmente il suo partito e i vertici regionali.
“Gli stessi – ha tuonato dai banchi di palazzo San Francesco – che sono venuti qui nel 2016 a fare campagna elettorale contro di me e a favore della coalizione della Casini e a cui, ora, la Casini non va più bene. Li aspetto al varco – ha sfidato Di Masci – i vari Catena e compagnia bella. Non abbiamo paura, ci provassero a commissariare il circolo di Sulmona. Tanto più che non è assolutamente vero, come sostengono, che la decisione di appoggiare l’amministrazione Casini per evitare il commissariamento lungo, sia stata presa in autonomia”. Di Masci sarebbe pronto anche a fornire le registrazioni di quell’accordo, per dimostrare che lui non ha agito senza il consenso dei compagni di partito, locali, provinciali e regionali.
Al di là del casus belli, che comunque dà una direzione politica chiara quanto incoerente, la vicenda apre ancora una volta un interrogativo sul futuro del Pd locale, partito, vale solo la pena ricordarlo, che alle scorse amministrative non si presentò neanche con il suo simbolo, dividendo i suoi uomini, nei fatti, tra le coalizioni di Casini e Di Masci.
Fuori dalla porta a raccogliere le chiavi della sede di corso Ovidio, d’altronde, ci sono diversi aspiranti e il risultato delle primarie di domenica scorsa, che ha portato a Sulmona alle urne 737 persone, meno delle precedenti, ma più di quelle che hanno barrato il simbolo alle ultime regionali, ha ridato agli uomini della sinistra quel po’ di entusiasmo per crederci ancora.
Il punto è che il centrosinistra, quello che si sta rimettendo in moto per ricostruire una coalizione, in città, non potrà fare a meno del Pd, ma anche che quasi tutti in questo centrosinistra, non vedono con favore il Pd di Di Masci e dei dimasciani, soprattutto ora che, nei fatti, fanno parte di un’amministrazione condivisa con il centrodestra di Gerosolimo.
Che va bene che il nuovo corso di Zingaretti predica l’apertura, ma altrettanto vero è che in questo territorio l’avversario più che il centrodestra è Gerosolimo e il suo sistema di potere.
Far digerire il branzino a tutti non sarà cosa semplice, anche se a servirlo è uno chef come Di Masci.

2 Commenti su "Pd, slitta la direzione regionale. Di Masci sfida i vertici: “Li aspetto al varco”"

  1. Antonio Rosmini | 11 Marzo 2019 at 10:28 | Rispondi

    WARNING il commento è stato rimosso perché contiene profili diffamatori

  2. Antonio Rosmini | 12 Marzo 2019 at 10:57 | Rispondi

    Perché diffamatorio? Ho solo detto che Di Masci sta uccidendo il Pd. E’ un giudizio politico.
    Ed è, per giunta, veritiero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*