Ha scelto di tacere durante l’emergenza, ma alla vigilia dell’incontro convocato da D’Alfonso sull’eventuale rimboschimento delle aree incendiate, anche il Pd di Pratola Peligna decide di dare sfogo alle sue convinzioni. A partire da quella che a spegnere l’incendio, alla fine, è stata la pioggia.
“Che l’unica soluzione sia stata la natura che ci è venuta in soccorso, è inconcepibile. Che venga smobilitato- prosegue il segretario del circolo, Piergiuseppe Liberatore- tutto l’apparato che doveva fronteggiare l’incendio, quando questo in realtà non era ancora spento, è inaccettabile. Tutto ciò è la prova che il sistema di gestione di questi disastri ambientali è quantomeno approssimativo. In più, oltre ad un approccio non risolutivo del problema, si è palesato purtroppo un inutile spreco di risorse”.
Per il Pd pratolano, insomma, non ci si è resi conto fin da subito della gravità dell’incendio che nel giro di tre settimana ha viaggiato da sud a nord, dalle Marane a Roccacasale, facendo su è giù per le quote. “Interventi intempestivi”, una “regione con pochi mezzi” e “scarsi controlli”. “C’è quasi unanimità nel ritenere che gli incendi della Valle Peligna, siano frutto di uno sfrontato atto criminale- prosegue Liberatore-. Per questo richiediamo con forza, soluzioni che garantiscano prevenzione, sia nel caso di eventi dolosi, che nel caso di episodi colposi; chiediamo misure che garantiscano la tutela del territorio, in termini sia di preservazione delle ricchezze naturalistiche, che di disposizioni in materia di sicurezza dei centri abitati; reclamiamo investimenti per garantire maggiore capacità di intervento, in tali circostanze; suggeriamo maggiore preparazione e coordinamento sin dalle fasi iniziali delle emergenze”.
A ciò va aggiunto il “no” al rimboschimento, e quindi alle deroghe, e l’invito all’amministrazione Di Nino “a verificare la tenuta delle opere effettuate in montagna, durante la fase più critica, quali le due tagliafuoco, perché non si verifichi che da simboli di estremo sforzo e di ultima speranza contro le fiamme, si trasformino in ulteriori fonti di problemi”. Circa la gestione del territorio, infine, l’auspicio p quello di numerosi tavoli aperti a politici, esperti e volontari.
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