E’ un Pd ringalluzzito, per nulla sottomesso, né ai vertici regionali, tantomeno all’amministrazione Casini. La costituzione del gruppo in consiglio comunale domani, fanno capire i vertici del circolo locale, non è una gentile concessione, ma un atto dovuto nella forma e nella sostanza politica.
Tant’è che Bruno Di Masci, Antonio Di Rienzo (che sarà il capogruppo) e Fabio Ranalli, non tornano indietro sulla decisione di investire il prefetto sullo sgarbo istituzionale fatto dalla presidente del consiglio Katia Di Marzio e resta in piedi anche l’ipotesi di una sfiducia. “La presidenza del consiglio non ha e non aveva alcun titolo ad esprimersi sulla costituzione del gruppo Pd – spiegano i consiglieri – tant’è che abbiamo riproposto la richiesta ribadendo di non condividere il diniego fatto nell’ultima seduta”.
Non tornano indietro, quelli del circolo locale, neanche sui rapporti con l’altra consigliera, quella che sta in maggioranza, Roberta Salvati: “Facesse quel che vuole, la casa madre del Pd è questa – incalza Di Masci – tanto il ruolo che le è stato promesso nell’esecutivo regionale non esiste e non esisterà” e neanche con la dirigenza regionale: “Noi continuiamo la nostra battaglia per il territorio a partire dall’ospedale di primo livello – continuano i Dem di Sulmona – non dobbiamo e non chiederemo permessi e pareri a nessuno”.
Un circolo che vuole mostrare i muscoli, insomma, forte dei suoi 300 iscritti: “Domani riuniamo i circoli territoriali – spiegano – e venerdì l’assemblea provinciale a Sulmona. Alla luce dei nuovi collegi elettorali, chiederemo che il candidato per l’uninominale sia di questo territorio”.
Poi l’affondo all’amministrazione Casini: “Un raggruppamento civico che ha fallito del tutto, incapace di garantire una gestione tecnico-amministrativa della città che è poi quello di cui il civismo si vantava – continuano i vertici del Pd locale – l’elenco dei fallimenti è lungo: dai cantieri delle scuole fermi, alla vicenda dei Musp, fino alle cooperative: una sciatteria politica che sarà presto travolta”.
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