Mafia, terrorismo stragista e anni di piombo. Sono i tre temi toccati questa mattina da Elvira Buzzelli, Presidente del Tribunale dell’Aquila, che ha incontrato gli studenti dell’IIS Patini-Liberatore di Castel di Sangro. Un incontro formativo, al quale ha presenziato anche il sindaco del Comune altosangrino, nonché Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. In videoconferenza, gli studenti hanno potuto confrontarsi anche la dottoressa Occorsio dell’omonima fondazione intitolata a Vittorio Occorsio, ucciso da Ordine Nuovo nel 1976. Presente anche il Capitano dei Carabinieri di Castel di Sangro, e le docenti Maria Gambardella e Raffaella Barrasso. L’IIS Patini-Liberatore, inoltre, è risultato vincitore del finanziamento del concorso nazionale “La giustizia adotta la scuola”.
Il progetto consiste nell’adozione annuale di una o più classi da parte di un magistrato o di un addetto delle forze dell’ordine, in collaborazione con storici, che seguano il percorso degli studenti raccontando proprie esperienze dirette e indirette, in modo da far concretamente emergere l’attività di contrasto alla criminalità organizzata, attivare ideali e valori ed educare così alla cultura della legalità e all’etica del lavoro. L’adozione potrà riguardare classi delle medie, delle superiori e scuole in ospedale e studenti degli istituti penitenziari.
Ogni anno, dopo che i ragazzi sono stati adeguatamente formati sulle professionalità della giustizia e sulle basi processuali, si approfondirà, con l’aiuto di docenti ed esperti, uno fra i processi più significativi della storia italiana relativi ai fatti scaturiti dalla cosiddetta “strategia delle tensione”, quindi compresi in un periodo storico che andrebbe dalla strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) alla strage di Bologna (2 agosto 1980), sebbene alcuni studiosi retrodatino l’inizio di tale strategia al Piano Solo (1964).
Annualmente, a conclusione del ciclo di attività viene assegnato un premio finale, da parte della scuola adottata (coadiuvata da un’adeguata giuria), a un magistrato o a un componente delle forze ordine.
I magistrati non possono insegnare nulla, tutto ciò che dicono è fuorviante e nocivo per l’educazione dei giovani italiani e soltanto finalizzato a mantenere garantiti i loro comodi interessi all’ interno di un vantaggioso sistema statalista.
Questa Buzzelli è la figlia del preside quando eravamo al Cotugno ed i rettori erano Gennaro e Marella. Il pecoraro Toto Riina invece, la quinta elementare la ha presa in tarda età alle scuole serali perché i pizzini non li sapeva scrivere mentre quelli che al tempo avevano ottenuto la licenza elementare regolare scrivono senza errori madornali, anche di calligrafia, e non leggono con forte difficoltà parola per parola oppure a sillabe.
Perciò parla da una condizione risultante da un più agevole contesto di provenienza , altrimenti la vera pestilenza che ammorba l’Italia, che mai la Buzzelli dirà ai giovani, è la corruzione; di terrifica prepotenza possibile per il mantenimento integro delle leggi del regno sabaudo nell’ ordinamento repubblicano; in ogni livello della istituzione pubblica, mantenuta così impunita proprio perché, per corruzione stessa, i tribunali sono soltanto una indegna scenografia di povertà, specialmente in Abruzzi. Difatti soltanto in Abruzzi dobbiamo sottostare come servi della gleba a SDP che si assegna in autocontratto le manutenzioni autostradali a Toto Costruzioni a supercosti e superquantità i che si fatturano a piacere e si pagano in house, scaricandoli poi sugli utenti tra i quali prossimamente questi ragazzi che a 18 anni otterranno la patente di guida, quando invece LA COSTITUZIONE in altre parti della nazione dice; invece che le patarocchie della Buzzelli; che gli appalti pubblici dovrebbero essere liberi per il libero risultato economico risultante dalla libera concorrenza prodotta da liberi imprenditori in un libero mercato.