Si trovano ancora lì, ad otto giorni dalla loro caduta: lungo le vie secondarie e principali, sui marcipiedi e le arterie a intensa percorrenza. “Ad perpetuam rei meoriam”, un sigillo dell’efficienza del Comune di Sulmona che non riesce a gestire l’ordinario, figurarsi lo straordinario.
Pezzi di alberi e trochi, caduti sulle strade cittadine a seguito del forte vento del 29 ottobre scorso, e lì rimasti, solo leggermente spostati, giusto per far passare le auto. E meno male che c’erano i vigili del fuoco almeno a garantire questo, perchè fosse stato per palazzo San Francesco le strade sarebbero ancora bloccate.
In via Arabona come lungo la circonvallazione occidentale e ancora nella zona nuova e nelle strade periferiche: l’ecatombe del vento ha lasciato il segno e nessuno l’ha rimosso. Neanche provato a cancellarlo.
Eppure quei tronchi lasciati sul ciglio della strada e sui marciapiedi rappresentano un pericolo, ancora. Perchè i pedoni non possono passare e la carreggiata non è proprio libera.
Quanto ci vorrà per rivedere la strada pulita e il passeggio libero è un mistero. Dal Comune la risposta è sempre la stessa: non abbiamo personale, e chi lo fa, magari ad avere una squadra lavori. Mentre l’autunno passa e gli alberi ingialliscono, un po’ di più quelli senza vita lasciati a marcire.
Stiamo quasi a metà novembre, l’asfalto in viale stazione? Ne vogliamo parlare? Casini vai a casa, faccio questo regalo di Natale